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Garcia: “Pari inquietante. Non è più la mia Roma”

Il tecnico sembra puntare il dito contro la squadra: "Quando non riusciamo a completare due passaggi di fila è difficile giocare a calcio, il campo ci ha messo del suo ma non è un alibi"

Redazione

"Al termine del pareggio col Chievo sono più preoccupanti, se possibile, della prestazione della squadra perché dà l’esatta misura di come la situazione gli stia sfuggendo di mano. «È forse la prima volta– dice il tecnico – che non riconosco la mia squadra. Bisognerà dirci la verità e avere una reazione forte perché le partite arrivano veloci e dovremo mostrare un altro volto: questa partita mi stupisce nella sua negatività». Gli ultimi minuti contro la Juventus avevano acceso una piccola speranza che la gara di ieri ha spento. «È un pareggio brutto, che non somiglia per niente a tutti quelli che abbiamo fatto. Soprattutto nel primo tempo la squadra è stata scarsa e il gioco inesistente, avremmo potuto stare in campo tre ore senza segnare. A volte ci sono delle vittorie incoraggianti o sconfitte scoraggianti: questo è un pareggio inquietante».

"Garcia per la prima volta sembra puntare il dito contro la squadra«Abbiamo sbagliato tanto, era previsto che facessimo cose differenti, sembra quasi che non avessero guardato lo studio dei video del Chievo. Quando non riusciamo a completare due passaggi di fila è difficile giocare a calcio, il campo ci ha messo del suo ma non è un alibi, abbiamo sbagliato anche scelte semplici di gioco, quando tocchiamo quattro- cinque volte la palla è facile per l’avversario difendere. Bisogna essere chiari e trasparenti, e quando non giochiamo bene bisogna dirlo». La Juventus battendo stasera il Sassuolo ha la possibilità di chiudere definitivamente il discorso scudetto. Garcia però ha altri pensieri.«Noi dobbiamo solo pensare a difendere il secondo posto ma dobbiamo difenderlo in un altro modo, non come col Chievo – chiude il tecnico giallorosso – Per uscire da questa situazione dobbiamo muoverci di più e fare molto meglio. Totti titolare? Pjanic e Ljajic non erano al 100% e non era possibile metterli in campo dall’inizio. Attendiamo che anche Doumbia sia al massimo: per questo Totti ha giocato. Non c’è stato un giocatore migliore di altri, tutti devono stringere i denti. Questo punto è davvero ben poco per essere soddisfatti».