Un ritiro a giorni alterni, come le targhe delle auto autorizzate a circolare nelle domeniche ecologiche. Un calendario studiato per non «stressare» ulteriormente un gruppo in grave difficoltà e per limitare un dato di fatto: Garcia ha dovuto accettare una situazione che pochi giorni fa aveva definito inutile, se non addirittura dannosa.
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Garcia all’angolo. Roma in ritiro «a targhe alterne»
Da oggi la squadra dormirà tre notti a Trigoria ma domani tutti a casa. Pochi biglietti acquistati per il derby del 24
Ieri, dopo l’allenamento tra l’indifferenza generale (sette tifosi fuori da Trigoria) e un colloquio con Garcia che ha voluto analizzare di nuovo i filmati della gara contro il Milan, la squadra è stata liberata intorno alle 17.30. È stato un allenamento blindato e anche il personale che lavora nel centro sportivo è stato tenuto a debita distanza dal campo e dalla squadra. Garcia ha preteso, ma questo non è un inedito, che fossero spente le telecamere del canale tv romanista. Un modo per blindare la squadra e proteggerla dai fattori esterni, che troppo spesso hanno condizionato il rendimento di giocatori che in questa stagione hanno dimostrato tutta la loro fragilità psicologica.
I giallorossi si alleneranno oggi alle 18, dormiranno nel centro sportivo e domani mattina alle 9 sosterranno una nuova seduta. Poi di nuovo tutti liberi per un altro giorno e mezzo, con rientro nel pomeriggio di venerdì e ritiro che si protrarrà fino alla gara di domenica con l’Udinese. Una programmazione che, appena è stata resa pubblica dalla società, ha scatenato l’ironia dei tifosi che, sui social network, si sono lanciati in commenti contro squadra, dirigenza e proprietà, ritenuti tutti colpevoli. Il distacco della tifoseria si capisce anche dai dati relativi ai biglietti venduti per il derby: tra Curva e Distinti Sud sono stati 8.000 i tifosi che non hanno esercitato il diritto di prelazione, in pratica la metà. Da domani si potrà rimediare con la vendita libera, ma il rischio di vedere la Sud con spazi vuoti nella gara contro la Lazio è reale. Male anche la campagna abbonamenti: solo in 10 mila (su 26 mila) hanno deciso di rinnovare, ma con questi risultati sportivi forse c’era da aspettarselo.
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