Il campo dirà se la necessità è rimasta un peso o è diventata un’opportunità, che potrebbe tornare utile anche in futuro, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.
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Fonseca nello stadio che non è più tabù: “Voglio vedere una Roma ambiziosa”
Ad agosto battè la Juve dopo 10 ko, ci riprova col 3-5-2
La Roma, terza, si presenta in casa della Juventus, quarta ma con una partita da recuperare, e la lista degli assenti è lunga: fuori Pellegrini (squalificato), Smalling e Pedro (infortunati), El Shaarawy (lasciato a Roma per recuperare la migliore condizione) e con Dzeko destinato a partire in panchina dopo due partite - contro Spezia e Verona - passate in tribuna dopo l’ammutinamento alla fine dell’eliminazione in Coppa Italia, sempre contro lo Spezia, e il caso delle sei sostituzioni. Un insieme di fattori che porteranno Fonseca a una piccola variazione: contro la Juve, i giallorossi si schiereranno con un 3-5-2 (fase offensiva), pronto a diventare un 5-4-1 quando il pallone ce l’avranno gli avversari.
"Dzeko? Si è allenato bene, ma il capitano sarà Cristante" dice Fonseca. Significa che, a meno di clamorose sorprese, il bosniaco partirà in panchina, ma se ci sarà bisogno di lui a partita in corso non ci sono preclusioni. Da scartare l’ipotesi di una coppia Mayoral-Dzeko, che Fonseca ha bocciato dopo il derby (ma lo spagnolo è entrato sul 3-0 per la Lazio). Rispetto a tanti altri allenatori romanisti, Fonseca vivrà con meno ansia la visita allo Stadium. Il 1 agosto 2020, dopo una striscia di 10 sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia - una anche con il portoghese in panchina -, la Roma è riuscita a portare via i tre punti dallo stadio bianconero: 1-3 con gol di Higuain, Kalinic e doppietta di Perotti (nessuno di loro gioca più con la squadra di allora). "Serve una Roma ambiziosa" ha detto Fonseca pensando a stasera. Una Roma che sa che su quel campo si può anche non perdere.
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