Al suo esordio in maglia giallorossa, Stephan El Shaarawy è riuscito a segnare con un colpo di tacco che ha scaldato i cuori dei 25 mila sugli spalti. Un «colpo dello scorpione», su assist dell’altro nuovo arrivato Zukanovic, in stile Ibrahimovic. È impazzito di gioia, El Shaarawy, quando ha sentito gli spettatori scandire il suo nome: in serie A non gli succedeva dallo scorso 24 maggio. Spalletti, anche a causa della mancanza di alternative lo ha schierato esterno nel centrocampo a cinque, un ruolo che il Faraone ha ricoperto in nazionale.
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El Shaarawy, un esordio col botto. Pjanic: «Cominciamo a crescere»
Il nuovo arrivato ha bagnato il suo esordio in maglia giallorossa con un colpo di tacco sotto la Sud: un «colpo dello scorpione», su assist dell’altro nuovo arrivato Zukanovic, in stile Ibrahimovic
Se El Shaarawy è il volto sorridente del match col Frosinone, Edin Dzeko è l’altra faccia della medaglia, scrive Gianluca Piacentini su "Il Corriere della Sera". Il bosniaco è rimasto ancora una volta a secco, ma soprattutto è stato protagonista dell’ennesima prestazione opaca. Qualche fischio per il centravanti, mentre soltanto applausi per Francesco Totti, che ieri ha collezionato la sua apparizione numero 593 in serie A, diventando il terzo calciatore con più presenze alle spalle di Maldini (643) e Javier Zanetti (615) nella storia del campionato. Il capitano ha dimostrato che quando il ritmo non è altissimo, può ancora fare la differenza. L’ha fatta con l’assist per il gol, l’ottavo in campionato e il decimo in stagione, di Miralem Pjanic.
«Volevamo vincere - le parole del bosniaco a fine gara - purtroppo abbiamo preso un gol e lo dovevamo evitare. Abbiamo provato a chiuderla prima ma sono arrivati buoni segnali, come la fiducia e la freschezza fisica. Dobbiamo continuare così, per noi questa deve essere la normalità. Abbiamo cambiato modulo e allenatore, il campionato è lungo, l’importante è ottenere punti per avvicinare la vetta».
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