Quando ha scelto la Roma, la scorsa estate, Edin Dzeko non immaginava che avrebbe vissuto una serata come quella di Barcellona. Quando ha scelto la Roma, consigliato dal suo amico Pjanic, il centravanti di Sarajevo credeva di trovare una squadra che fosse più «pronta», non dal punto di vista tecnico ma da quello della mentalità. E invece, se c’è una cosa che è risaltata nella serata del Camp Nou è stata l’assenza di leader romanisti in campo. Come riportato nell'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", senza Totti e Strootman infortunati, insomma, con De Rossi in panchina e Nainggolan sostituito alla fine del primo tempo per evitargli una squalifica da scontare col Bate Borisov, non c’è stato nessuno in grado di prendersi la squadra sulle spalle e che abbia provato ad opporre un po’ di resistenza ai marziani spagnoli. Ad un certo punto della gara si è avuta la netta sensazione che il bosniaco fosse solo contro tutti e c’è un’immagine che, più di altre fotografa, la sua serata: quella nel primo tempo in cui va alla ricerca del pallone, poi si gira cercando il sostegno dei compagni ma non trova nessuno.
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Dzeko, l’inquietudine del bomber. Roma al di sotto delle sue attese
Il bosniaco, lasciato solo al Camp Nou, immaginava una squadra con un’altra mentalità
(G. Piacentini)
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