Sarà Edin Dzeko contro Romelu Lukaku, ma non solo. La sfida tra Roma e Inter di domani all’Olimpico (ore 12.30, arbitra Di Bello) oltre a valere per il secondo posto - in caso di vittoria i nerazzurri possono allungare mentre i giallorossi possono agganciarli -, è ricca di intrecci e storie di calciatori che questa partita l’avrebbero potuta giocare con la maglia della squadra avversaria, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Dzeko contro Lukaku, la sfida che infiamma Roma-Inter
Il bosniaco con Pellegrini e Miki alle spalle. "Io e Lorenzo, intesa perfetta"
A partire proprio dal capitano romanista, che due estati fa (ma un tentativo è stato fatto anche durante l’ultimo mercato) poteva passare alla corte di Antonio Conte, che lo rincorre dai tempi del Chelsea. Lo stesso allenatore nerazzurro, prima di accettare la panchina interista aveva fatto una chiacchierata con Fienga e con l’allora dirigente romanista Francesco Totti, per capire se c’erano i margini per diventare giallorosso.
Sempre Conte, durante l’estate, ha provato a convincere Chris Smalling (e il Manchester United) a preferire l’Inter alla Roma, esattamente il contrario di quanto successo dodici mesi fa a Leonardo Spinazzola, rimandato al mittente a gennaio scorso adducendo come scusa le condizioni fisiche precarie dell’ex terzino juventino,
Alle spalle di Dzeko, vicino a Mkhitaryan, ci sarà Lorenzo Pellegrini, che con Edin ha un’intesa speciale. "Con Pellegrini - ha dichiarato ieri Dzeko - siamo come fratelli, a volte litighiamo sia in campo sia fuori, ma l’intesa è perfetta. Lui mi dice: “Guarda che palla che ti ho messo” e io gli rispondo “Guarda che gol che ho fatto”. Sul campo lui è un grande giocatore e con i grandi giocatori è facile capirsi".
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