La Roma è volata a Mosca per rimanere in Europa. Attenzione: quella che gioca domani sera non dovrà essere la squadra che ha battuto sabato l’Atalanta. Pur avendo conquistato i tre punti, i giallorossi hanno deluso non poco. Specialmente in difesa, hanno mostrato crepe preoccupanti: Ashley Cole è inguardabile, De Sanctis ha avuto diverse pause (eufemismo), gli altri non hanno brillato.
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Domani serve un’altra Roma. Lazio, che lezione
Garcia dovrà studiare bene la partita se non vuole uscire con le ossa rotte dallo stadio del Cska.
Insomma, mister Garcia dovrà studiare bene la partita se non vuole uscire con le ossa rotte dallo stadio del Cska. Si dirà: ricordate che cosa è successo all’andata? Un cinque a uno inequivocabile. Dunque, non dovrebbero esserci problemi. Non è così assolutamente. In primo luogo, perché ogni match ha una storia a sé; secondariamente, perché si giocherà in un ambiente diverso, dove il freddo la farà da padrone. Infine, perché da quel giorno, i russi sono migliorati molto, tanto da mettere ko il Manchester City. Allora, o si conquistano punti, oppure si è fuori al novantanove per cento. Con una lunga serie di conseguenze non solo psicologiche, ma anche economiche.
Eh, sì: ci sono proprio tutti quei tre gol di differenza tra Lazio e Juve. Lo avevo scritto la settimana scorsa che la partita con i campioni d’Italia sarebbe stata la prova del nove per la squadra di Pioli. Ebbene, non ci sono dubbi: c’è quasi un abisso fra le due formazioni. I biancazzurri hanno «resistito» una quindicina di minuti, i primi. Poi, dopo il gol numero uno di Pogba, il gruppo si è come sfasciato ed in campo sono rimasti solo i bianconeri con Pirlo che dettava la manovra e Tevez che faceva impazzire i difensori avversari. Alla luce di quanto abbiamo visto sabato scorso all’Olimpico, se ne dovrebbe dedurre che il traguardo possibile è l’Europa minore. In f ondo, è quello che si proponeva Pioli all’inizio del campionato. Poi, sulla scia di qualche risultato positivo, l’entusiasmo era andato al di là delle righe. Insomma, bisogna riflettere e ragionare. Dibattere all’infinito sarebbe superfluo.
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