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DiFra, panchina salva: “Solo i grandi sanno perdonare”

LaPresse

La rivincita del tecnico, che scomoda Gandhi

Redazione

Un po’ diavolo e un po’ acqua santa, un po’ Blasco e un po’ Mahatma. Eusebio Di Francesco, nel dopo Parma-Roma, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe e ha parlato come chi sa di aver messo alle spalle un pericolo reale, scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera.

Prima ha fatto riferimento alla canzone "Eh, già" di Vasco Rossi, dicendo senza mediazione: "Guardatevi il testo e capirete il mio stato d’animo". Poi è andato ancora più in là, paragonandosi a Gandhi nello scrivere sul profilo Whatsapp: "Solo i grandi sanno perdonare".

Esagerato? Sì, ma bisogna anche mettersi nei panni di chi si è sentito messo in discussione anche da chi pensava un alleato fedele. Nove punti in 4 giornate - le vittorie contro Genoa, Sassuolo e Parma, più la sconfitta a Torino contro la Juventus - hanno rafforzato la classifica della Roma e la posizione di Di Francesco.

Di Francesco, paradossalmente, deve ringraziare anche un giocatore che non rientra tra i suoi preferiti, cioè Patrik Schick. Il ceco è stato fondamentale nella vittoria contro il Sassuolo, con un gol e un rigore procurato. Poi, a Parma, è tornato in panchina per fare di nuovo spazio a Edin Dzeko. La posizione rafforzata darà a Di Francesco più potere anche sul calciomercato, che durerà per tutto il mese di gennaio. Le partenze di Marcano e Karsdorp possono essere colmate con un solo arrivo: l’ideale sarebbe un giocatore eclettico come Darmian, che nel Manchester United ha sempre meno spazio (4 presenze). Però potrebbe arrivare solo in prestito. A centrocampo bisogna capire le reali condizioni di Daniele De Rossi.

La grande domanda, però, è su Javier Pastore, che nel ruolo di trequartista si è visto scavalcare da Lorenzo Pellegrini e da Zaniolo. Se dovesse chiedere di andare altrove sarà accontentato, ma il pesantissimo contratto (4 milioni a stagione) non è facile da scaricare altrove. In attacco, fino a Roma-Sassuolo, sembrava certa la partenza di Schick, adesso lo è molto meno.