"Le vittorie ci aiutano a diventare una squadra". Parola di Claudio Ranieri, che a Genova contro la Sampdoria e poi all’Olimpico contro l’Udinese ha riscoperto un gruppo in grado di soffrire per portare a casa il risultato, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Da De Rossi a Marcano il nuovo spirito di squadra per credere alla Champions
Ora sa soffrire, armonia ritrovata anche tra Dzeko ed El Shaarawy dopo la lite a Ferrara
Un tasto, quello dell’unità, su cui il tecnico di Testaccio ha puntato fin dal primo giorno e che gli sta dando ragione anche grazie ai "senatori". Da capitan Daniele De Rossi, autore del gol vittoria a Marassi e sabato scorso in campo nonostante un fisico al limite della sopportazione, fino a Dzeko, tornato al gol all’Olimpico in campionato dopo un anno di digiuno, passando per Florenzi, Manolas, El Shaarawy e Fazio.
All’elenco vanno aggiunti Ivan Marcano e Juan Jesus, che si sono sacrificati in un ruolo che non è il loro, oltreaKolarov che tornerà a disposizione sabato sera a Milano contro l’Inter. La Roma, insomma, ora sembra saper soffrire, spinta anche da un pubblico che non a caso il tecnico ha sempre invocato, che ha capito le difficoltà psicologiche della formazione giallorossa. L’anello di congiunzione tra la Roma e la sua gente è De Rossi, tifoso e allenatore in campo, un ruolo che è la perfetta sintesi di quello che vuole Ranieri.
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