rassegna stampa roma

Da Amendola a Boniek, coro unanime: uniti e maturi, tutto merito di Di Francesco

L?'attore giallorosso: "Da buon abruzzese è un tipo tosto, conosce l’ambiente, non si lascerà trascinare in polemiche inutili, non perderà del tempo a togliersi i sassolini dalle scarpe"

Redazione

Questa Roma americana, per anni abituata a cure dimagranti in Champions League, improvvisamente si scopre capace di banchettare a caviale e champagne al cospetto della nobiltà d’Europa. Il tecnico è il simbolo di questa nuova repubblica. "Non sono sorpreso, anzi non avevo dubbi – irrompe l’attore Claudio Amendola – Dopo l’addio di Totti, Di Francesco in questa squadra è l’unico che ha vinto qui, perciò sa come si fa e lo vuole rifare. Da buon abruzzese è un tipo tosto, conosce l’ambiente, non si lascerà trascinare in polemiche inutili, non perderà del tempo a togliersi i sassolini dalle scarpe". Insomma poca nostalgia di Luciano Spalletti. Ancor più esplicito è il comico Maurizio Battista. "A me il toscano non era simpatico. Di Francesco è venuto dalla provincia ed in poco tempo, con estremo pragmatismo, ha saputo trasmettere ai giocatori la capacità di realizzare le cose semplici. La squadra è cambiata pochissimo rispetto allo scorso anno eppure sembra molto più matura".

Sogna il popolo giallorosso, ad ogni latitudine, in Italia come in Europa. Zibì Boniek conosce l’ambiente romano come le sue tasche e per questo è restìo a farsi travolgere dall’entusiasmo, pur riconoscendo le enormi qualità di questo gruppo. "C’è grande unità e concentrazione anche nei momenti di sofferenza, tatticamente è ben messa in campo. Il punto di forza, anche dopo la partenza di Salah, è rimasto sulle corsie esterne con El Sharaawy, Perotti e la spinta di Florenzi da dietro".

(S. Izzo)