Da miglior giovane del campionato italiano a bidone il passo può essere brevissimo, soprattutto in una città come Roma, in cui è facile ritrovarsi addosso delle etichette che poi ti restano attaccate per sempre, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Cristante, reinventarsi il futuro
Il ruolo un po’ più arretrato è bastato per trovare la dimensione giusta nella Roma: "Jesus ha fatto bene a “rubarmi”il gol contro la Sampdoria, meglio essere sicuri"
Se ne è reso subito conto Bryan Cristante: arrivato con enormi aspettative - tra prestito oneroso riscatto e bonus costerà 30 milioni alla Roma - è finito ben presto nel mirino della critica per alcune prestazioni non all’altezza. Al cambio di modulo, dal 4- 3-3 al 4-2-3-1, è seguito un cambio di ruolo obbligato a causa della troppa concorrenza.
Meglio arretrare di qualche metro, soprattutto perché c’era bisogno di un’alternativa per Nzonzi e De Rossi. Così Cristante sièreinventato davanti alla difesa, dove svolge un lavoro oscuro e sicuramente utile alla squadra. Domenica all’Olimpico contro la Sampdoria aveva anche segnato, ma Juan Jesus gli ha «rubato» la gioia deviando un pallone che sarebbe finito in rete. "Ha fatto bene - ha commentato l’ex atalantino che aveva esultato, ricevendo l’abbraccio dei compagni - perché in queste situazioni non si sa mai se il pallone entra o no. La mia posizione? Mi trovo bene in entrambi i ruoli".
Fuori dal campo, Cristante, ha anche una grande predisposizione alla solidarietà: è infatti il protagonista della nuova campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Wishraiser a favore della Fondazione Umberto Veronesi per la ricerca scientifica: un gol che nessuno potrà togliergli.
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