rassegna stampa roma

Così Di Francesco ha reso la Roma un bunker collettivo

I giallorossi difendono con il lavoro che parte dagli attaccanti, passa dai centrocampisti e finisce con i difensori e il portiere

Redazione

Presentato come uno zemaniano di ferro, Eusebio Di Francesco ha reso la Roma un bunker, come evidenzia Luca Valdiserri sul Corriere della Sera. Miglior difesa del campionato, con 7 gol subiti; 7 «clean sheets» su 11 partite, alle quali vanno aggiunte Roma-Atletico Madrid 0-0 e Roma-Chelsea 3-0 in Champions.

Di Francesco ha pensato immediatamente a costruire una fase difensiva solida, senza la quale non si può coltivare l’obiettivo più importante: lo scudetto. A differenza di altre realtà la Roma non difende con le qualità individuali dei suoi giocatori, ma con il lavoro collettivo che parte dagli attaccanti, passa dai centrocampisti e finisce con difensori e portiere (Alisson non solo ha fatto dimenticare Szczesny, ma si è proposto come il miglior numero 1 di tutto il campionato).

La difesa da opporre alla Lazio di Simoni Inzaghi è tutt’altro che scontata. Un dubbio riguarda il ruolo di terzino destro: Florenzi ha giocato con la nazionale i 90’ più stressanti della storia del calcio italiano, Bruno Peres è sicuramente più fresco e emotivamente meno provato. Mercoledì 22 la Roma è attesa a Madrid, contro l’Atletico, dalla partita che potrebbe qualificarla agli ottavi di Champions League con un turno di anticipo. Bisogna sapere gestire le forze e, fin qui, Di Francesco è stato quasi perfetto nel turnover. L’altro punto interrogativo è sul centrale che affiancherà Manolas: Fazio è rientrato da Mosca (insieme a Perotti) dalle amichevoli della nazionale argentina, Juan Jesus è rimasto a Trigoria e ha potuto lavorare con il gruppo. Anche qui il ballottaggio è aperto.