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Castan: «Garcia decisivo. Ha cambiato tante cose»

(Corriere della Sera – L.Valdiserri)  Un solo gol subito in cinque partite. Pensando alla difesa colabrodo dello scorso campionato (56 reti incassate) è il dato giallorosso che stupisce di più.

Redazione

(Corriere della Sera - L.Valdiserri)  Un solo gol subito in cinque partite. Pensando alla difesa colabrodo dello scorso campionato (56 reti incassate) è il dato giallorosso che stupisce di più.

Sono arrivati Morgan De Sanctis, Maicon e Mehdi Benatia a dare esperienza al reparto.Leandro Castan, insieme a Federico Balzaretti, è uno dei superstiti della Roma passata e la sua opinione, raccolta da Roma Channel, è significativa: «Ho buone sensazioni. L’anno scorso sono arrivato a Roma con 30 partite nelle gambe, quindi ero un po’ stanco - ha spiegato il centrale giallorosso - Quest’anno ho riposato in Brasile e adesso va tutto bene. Sono troppo felice per questo inizio, queste cinque vittorie aiutano tanto. Era difficile, all’inizio, pensare di stare al primo posto».

Ma che cosa è cambiato in così poco tempo? È possibile che sia bastato un nuovo allenatore? «Si vede che sono cambiate tante cose, ma non mi piace parlarne. La coppia con Benatia? Ho sentito che non potevamo giocare insieme e invece abbiamo dimostrato il contrario, La fase difensiva, però, non la fa una coppia, la fa tutta la squadra. Il mister ha trasmesso questa cosa a tutti».

Benatia ha segnato mercoledì sera, contro la Sampdoria. Strootman ha fatto l’indovino e detto che il prossimo gol sarà di Castan. «A Benatia ho detto: che grande gol hai fatto! È il gol che tutti i difensori sognano di fare. Ringrazio Strootman, ma è un po’ difficile. Io sono più felice quando finiamo una partita senza prendere gol. Se vinciamo 1-0 o 2-0 sono troppo felice perché ho fatto il mio lavoro. Non mi piace subire gol. Quando usciamo con un 4-2 non mi piace. Non sono abituato a prendere gol». Maicon è più di un compagno di squadra«Tutti gli avversari lo rispettano. Quando ero in Brasile, lo guardavo giocare: è un idolo. Spero che torni il più presto possibile per aiutarci».

De Sanctis è il portiere che mancava: «Urla sempre e questo, per me, è molto positivo. Quando c’è un portiere che urla stai sempre attento e concentrato. Anche in allenamento, quando prende gol, impazzisce». Sull’obiettivo segue la linea- Garcia: «L’ha già detto il mister: tornare in Europa». Dire quale è stata la più bella tra le 5 vittorie non è difficile:«Il derby. Per me Garcia l’ha vinto il giorno prima, quando ha detto che un derby non si gioca, si vince».

Le rivali sono tante, ma il rispetto non deve diventare mai paura: «Napoli, Juve e Inter stanno bene. Anche la Fiorentina è forte. Ma dobbiamo pensare che, anche se tutte le squadre sono competitive, se giochiamo sempre bene le battiamo tutte». Sarà importante incominciare da stasera, contro il Bologna: «Una partita difficile, un’altra finale. Aspetto che tutti i tifosi vengano allo stadio con noi. Non sarà facile, ma qui all’Olimpico non dobbiamo lasciare punti. L’Inter è a due soli punti, è importante lasciarla indietro. Se vinciamo 8-10 partite di seguito... ».