Oltre mille tifosi romanisti in piazza, sotto la sede amministrativa all’Eur, per gridare tutta la loro rabbia nei confronti della Roma, del suo presidente James Pallotta e dei dirigenti, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Addio De Rossi, mille romanisti contestano Pallotta e club
Ieri si è toccato il punto più basso nel rapporto tra la tifoseria e la società
Si è toccato ieri il punto più basso nel rapporto tra la tifoseria e la società. Il "pretesto" è stato l’addio a Daniele De Rossi, ma il malessere è molto più profondo e mette le radici in un rapporto, quello tra Pallotta e i tifosi, mai decollato, e nei mancati risultati della squadra.
Il più bersagliato dai cori è stato Pallotta, seguito a ruota dal suo vice Mauro Baldissoni: entrambi insultati e invitati ad andarsene. "L’As Roma è la nostra leggenda. Solo gli indegni la chiamano azienda" recita un lungo striscione esposto.
Non potevano mancare cori nei confronti del consulente Franco Baldini, individuato come uno dei maggiori responsabili della crisi romanista. Lo schiaffo più grande, però, per il presidente è arrivato con uno striscione "No allo stadio", rimasto in bella vista per gran parte della manifestazione e che dà la dimensione di quanto i contestatori siano stanchi: pur di liberarsi di Pallotta, infatti, sono disposti a rinunciare anche al nuovo impianto di Tor di Valle.
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