Tiene banco nel caso scommesse il nome di Nicolò Zaniolo che nella giornata di ieri si è recato alla Procura di Torino per un colloquio durato tre ore con la pm Pedrotta e con il capo della mobile Luigi Mitola. Zaniolo ha sempre chiarito: "Ho iniziato a giocare da ragazzino al poker e al blackjack, sono passato ai siti illegali perchè non c'era limite di denaro". Nulla, dunque, a che fare con il calcio, infatti la Figc non ha aperto alcun fascicolo su di lui. I legali, Antonio Conte e Gianluca Tognozzi, hanno diramato un comunicato in cui si manifesta la volontà di chiudere questa storia: "Ha risposto a tutte le domande e non si è sottratto ad alcuna contestazione chiarendo definitivamente la sua posizione. Non è emerso nessun indizio a suo carico circa ipotesi di puntate su partite di calcio ed ha chiarito di non essere mai stato soggetto a minacce intimidazioni. Siamo fiduciosi di chiudere presto la vicenda giudiziaria del nostro assistito". Su una chat mostrata tra l'attaccante dell'Aston Villa e Tonali è emersa subito chiarezza: "Avevamo organizzato un tavolo di poker online, è vero, ma non ho mai fatto altro". Situazione diversa proprio per Sandro Tonali che si è autodenunciato per aver scommesso anche su partite di calcio, anche delle sue ex squadre – Milan e Brescia – e inizierà a scontare una squalifica di 10 mesi dal campo più 8 di piano terapeutico.
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Scommesse, Zaniolo: “Con Tonali Poker e niente altro”
L'ex giallorosso al centro del ciclone per il caso scommesse, i legali sono fiduciosi di poter chiudere la faccenda
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