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Ripresa allenamenti, l’AIC: “Il governo cambi idea, così può aggravare il rischio infortuni”

La nota dell'Associazione Italiana Calciatori: "Perplessi dal decreto. Far riprendere gli allenamenti solo per gli sport individuali è discriminatorio"

Redazione

"L'Assocalciatori manifesta le proprie perplessità, nonché la sorpresa, in merito alla decisione del Governo sulla modalità di ripartenza dello sport italiano". Anche l'Associazione Italiana Calciatori non è decisamente d'accordo con l'ultimo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte, che ha fissato nel 18 maggio la data di ripresa degli allenamenti collettivi, due settimane dopo quella stabilita per gli sport individuali. La nota dell'AIC, sulla stessa lunghezza d'onda del medico sociale della Roma, sul proprio sito ufficiale continua così: "Si ritiene, infatti, discriminatoria, prima ancora che illogica, l’idea di far riprendere l'attività negli impianti sportivi ai tesserati di discipline sportive individuali e non consentire ai calciatori professionisti – così come ad altri atleti tesserati per discipline di squadra – lo svolgimento di allenamenti in forma individuale nei centri sportivi, come peraltro già consentito nel mese di marzo 2020. La norma, inoltre, rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio! Per il lavoratore sportivo la fase di riatletizzazione dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo; non v’è che non veda come sia sicuramente più pericoloso fare attività individuale nelle zone cittadine e su superficie inidonee. Rimane l’auspicio di un pronto intervento del Governo utile ad eliminare le evidenti distorsioni che deriveranno dalla applicazione delle norme contenute nel DPCM del 26 aprile u.s.".