"Trasmettiamo tutte le partite in chiaro?": è questa la proposta arrivata ieri dal ministro dello sport Spadafora in seguito alla decisione di giocare tutte le partite fino al 3 aprile a porte chiuse. La Lega Serie A però ha detto "no", scatenando molte polemiche. Tra queste è arrivata anche quella del Codacons, che ha rilasciato una nota in cui annuncia l'intenzione di denunciare la stessa Lega.
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La Lega dice “no” alle partite in chiaro: il Codacons annuncia un esposto alla Procura
L'associazione che si occupa dei diritti dei consumatori ha preannunciato battaglia nei confronti della Lega
"Mentre tutte le parti in causa hanno dato la disponibilità a trasmettere in chiaro in tv le partite di calcio, comprendendo la grave situazione di crisi determinata dall'emergenza coronavirus, la Lega Calcio si è opposta ad una precisa indicazione del Governo. Una decisione che non solo danneggia milioni di italiani, ma potrebbe addirittura configurare illeciti sul piano penale, e che non appare in alcun modo giustificata da ipotetici vincoli contrattuali usati come paravento dalla Lega, i quali ben potrebbero essere superati in questa situazione di forza maggiore. Per tale motivo il Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica di Roma contro la Lega Calcio, in cui si chiede di aprire una indagine penale nei confronti della società per le fattispecie che saranno ravvisabili, e impugnerà al Tar del Lazio il rifiuto della Lega a trasmettere in chiaro sulle reti televisive le partite di calcio. Al tempo stesso l’associazione invita il Ministro Spadafora a varare immediatamente una formale direttiva che obblighi i canali tv a trasmettere in chiaro gli incontri calcistici, bypassando l’assurda posizione della Lega".
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