Roberto Mancini, ct dell'Italia, parla alla vigilia della sfida con l'Armenia di domani che chiude il girone qualificatorio per Euro 2o20 e che vede gli azzurri già con il pass per la manifestazione della prossima estate. "Non mi aspettavo dieci vittorie ma sì che mi aspettavo la qualificazione. Non volevamo subito vincere, non era quello l’obiettivo. Ma volevamo fare qualcosa per riportare la gente vicina alla Nazionale e volevamo rimettere i giocatori al servizio dell’Italia. Bravi i giocatori" dice il tecnico dell'Italia. Sulla sfida di domani aggiunge: "Non è importante l’avversario, serve giocare con la nostra identità a prescindere dal valore dell’avversario. Una questione di mentalità". Infine una battuta sui 23 da portare all'Europeo: "Quando ho spiegato alla squadra il mio progetto dissi 'serve fare qualcosa di diverso, serve gestire la partita, serve recuperare palla alta' il resto lo hanno fatto questi ragazzi. La squadra mi ha sorpreso. Credevo di trovare una identità tra marzo e aprile. Invece no, hanno colto l’occasione da subito. Quando servirà diramare i 23... servirà andare in conclave".
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Italia, Mancini sui 23 da portare all’Europeo: “Servirà andare in conclave per decidere”
Poi parla della sfida di domani con l'Armenia: "Non è importante l’avversario, serve giocare con la nostra identità a prescindere dal valore dell’avversario. Una questione di mentalità"
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