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Guberti: “Totti un campione umile. Mi mettevo vicino a lui per imparare”

L'ex giallorosso, 32 anni, è reduce da una lunga squalifica per il Calcioscommesse e ora gioca nel Perugia. Lunedì è tornato al gol: "Una gioia incredibile". Dal paradiso all'inferno e ritorno: "Quando esordii con la Roma mi tremavano le gambe"

Redazione

Dal paradiso della A e della maglia giallorossa della Roma all'inferno di una maxi squalifica in seguito al suo coinvolgimento nell'inchiesta sul Calcioscommesse. Stefano Guberti, 32 anni, lunedì è tornato a segnare su un campo professionistico, con il Perugia in Serie B, e al sito di Gianluca Di Marzio ha raccontato le emozioni di questo ritorno alla serenità, dopo tanti mesi di tristezza, di solitudine e senso di sconfitta.

Acquistato dalla Roma nel 2009, non trovò mai spazio nella Capitale, cominciando a vagare in prestito. Nel 2011 si rompe il crociato e rimane fermo 6 mesi, poi arriva l'inchiesta sulle scommesse nel calcio e viene inizialmente squalificato per oltre 3 anni, poi ridotti a un anno e un mese, finché il 6 gennaio di quest'anno viene graziato dal presidente della Figc Tavecchio. Il Perugia crede in lui, ricomincia a giocare e adesso il sogno di tornare in A è vicino. "Ancora non mi sono ripreso - racconta Stefano - , mi sono arrivati mille messaggi di complimenti”. L'attaccante classe '84 ricorda con piacere anche i tempi della Roma. "Voglio pensare alle cose belle - sottolinea - come al debutto con la Roma, quando nel tunnel mi tremavano le gambe sentendo 50mila persone cantare l'inno. Penso a Totti, a quando stavo accanto a lui per imparare qualcosa. Di lui ho ricordi solo positivi, è una persona eccezionale e umile. Frequentarci? No, non mi sarei mai permesso di chiedergli di uscire, lui è un campione, io ero un ragazzino. Non ero pronto a livello di testa per affrontare un'esperienza del genere nella Roma”.