I tifosi chiedono, Francesco Totti risponde. Alle 18 italiane (le 9 di mattina a San Diego) l'attuale dirigente giallorosso, ora in tournée con la squadra in America, risponde alle domande dei sostenitori romanisti in un'intervista in onda sul canale Twitter ufficiale dei capitolini. Un'occasione più unica che rara per i tifosi, che hanno potuto inviare le loro curiosità proprio attraverso un cinguettio.
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Totti: “Coric? Rimarrete a bocca aperta. Che peccato non essere allenato da Di Francesco” – VIDEO
Il dirigente giallorosso riponde alle domane dei tifosi in un'intervista su Twitter
Le impressioni sul ritiro.
Al momento sta andando nel migliore dei modi, con serenità, strutture megagalattiche. Ci hanno accolto benissimo a San Diego e la tournée ha preso piede come volevamo. La squadra si sta allenando bene, i nuovi si stanno inserendo, speriamo lo facciano il prima possibile. Mi piace lo spirito che hanno e come si comportano. E' la strada giusta per cose importanti.
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Sui nuovi.
E' normale che tra l'emozione e il cambiamento, la lingua, non sia mai facile. Ma con l'aiuto dei veterani riusciranno a inserirsi bene. Questi giovani hanno grande prospettiva.
Su Coric.
Non è facile palleggiare con una cosa diversa dal pallone, molto più piccola. Ma sono cose diverse, uno è il circo e l'altra è il calcio. Ho visto tanti fare numeri fuori dal campo ma che poi non si sono realizzati. Tecnicamente è portato e spero che ce lo faccia vedere. E' giovane e forte, sicuramente i tifosi della Roma rimarranno a bocca aperta.
Kluivert.
Come viso sono uguali, ma come giocatori sono ben diversi. Il papà era più goleador d’area, lui è velocista. Ti punta spesso, cerca sempre l’uno contro uno e ti può mettere in difficoltà in qualsiasi momento. E’ molto esile, ma anche cattivo e utile alla causa. Farà vedere le sue qualità.
Pastore.
Lo conosciamo tutti, è un giocatore di qualità e quantità. Era il giocatore che serviva in questo momento, è un ragazzo eccezionale, disponibile con tutti. Non fa vedere agli altri che è un giocatore sopra la media, è un top player che ci fa piacere avere con noi. Aspettiamo di vedere lui, sia gol che assist. Non lo responsabilizziamo troppo, se le prenderà da solo, ha il carattere giusto.
Su Roma-Parma all’ultima di campionato.
Tutti abbiamo pensato la stessa cosa. Io l’ho vissuto in prima persona, è un ricordo indimenticabile. Spero che si possa ripetere, non so se è il destino ma noi romanisti viviamo anche di questi sogni. Magari non ne realizziamo tantissimi, ma con la testa viaggiamo su livelli mondiali. Magari porterà qualcosa di positivo, ma non dipende da noi.
Hai dormito prima di Roma-Parma?
Ho dormito, ma era una notte diversa. Eravamo convinti di portare a casa il risultato, era impossibile perdere davanti a non so quanti spettatori. Era giusto così, dopo un anno intero da primi in classifica avendo ucciso il campionato. Squadra e allenatore erano forti, era giusto vincere lo scudetto all’Olimpico. Non lo abbiamo vinto a Napoli apposta, per rispetto dei tifosi.
Di Francesco.
Oltre ad essere un mio grande amico, abbiamo vissuto insieme quel Roma-Parma. Poi siamo sempre rimasti in buoni rapporti e abbiamo avuto un’amicizia extra-calcistica. Quando ho saputo che sarebbe stato il prossimo allenatore, pensando che ero agli sgoccioli ero dispiaciuto perché sarebbe stato perfetto avere lui all’ultimo anno. Oltre che è un amico è un grande allenatore, spero che possa rimanere a lungo.
Farai l’allenatore?
Non ci penso e non mi piace, vedremo se mi scatterà qualcosa. Ad ora ho altro a cui pensare.
Roma-Ajax.
Roma-Ajax era stata praticamente l'ultima partita con la Roma. Ero d'accordo con la Samp perché Bianchi voleva che facessi esperienza altrove e invece quella serata ha fatto sì che rimanessi per sempre alla Roma. Non so se è stata una fortuna o una sfortuna, per me una fortuna. Poteva essere l'ultima serata ed era una serata strana, perché non so se sarei poi tornato alla Roma. Alla Samp c'era Mancini, Montella. Era qualcosa in più, non so quale sarebbe stato il mio futuro se fossi andato.
Cosa provi quando vedi un bimbo con la maglia della Roma?
Quando vedi qualsiasi persona con la tua maglia di gratifica, fa sempre effetto. Ma indossata da un bambino fa ancora più effetto perché vuol dire che il padre e la madre gli hanno spiegato cosa è successo in questi anni. Se è piccolo non ha visto quello che ho fatto, ma grazie ai genitori questo bambino crescerà nel migliore dei modi. I bambini sono la cosa più bella che ci sia. Essendo padre di tre figli mi immedesimo.
Ritirare la numero 10?
Io ho sempre detto di no, poi deciderà la società. Come ho realizzato io il mio sogno di avere la 10 della Roma e la fascia di capitano... Non è neanche facile indossarla qui, ma se troviamo un altro Totti o un altro Messi se la prende lui o gliela porto io.
Il calciatore più simpatico?
Cassano, è facile. Lo senti sempre, anche quando dorme. E' piacevole starci insieme, un giorno però. Poi stop alle telefonate.
Carbonara o cacio e pepe?
Quando giocavo non mi piaceva nessuna delle due. Ultimamente ho rivalutato la cacio e pepe, non so perché ma io sono un po’ bocca di rosa. Io piatti romani niente, anche se è strano. Ora assaggio un po’ più di cose, prima smaltivo. Ora mi alleno tanto comunque, a parte sabato e domenica. Guardarsi allo specchio ed essere di 200 chili no, con tutto il rispetto.
Hamburger o bistecca?
Hamburger, ben cotto.
L’assist più bello che hai fatto?
Quello che mi viene in mente, quello di tacco per Cassano a Roma-Juve sul gol del 2-0. In verticale, senza guardare. Ora me li vado un po’ a riguardare sulle cassette però.
Tuta o jeans?
Jeans e scarpe da ginnastica, poi in ritiro la tuta. Ora dovrei stare in giacca e cravatta, ma io sono come sono. Io non vado a dire agli altri come vestirsi.
L’ultima volta che hai sentito Federer?
Non ci sentiamo spesso, anche perché sono due lingue diverse. L’ultimo messaggio prima degli Internazionali di Roma, gli ho chiesto se sarebbe venuto. Ma non è venuto perché doveva prepararsi per un altro torneo. Sarà difficile però anche l’anno prossimo, ormai è arrivato alla fine e deve risparmiarsi.
E' il momento dei saluti.
Mi ha fatto piacere, passiamo un po’ di tempo insieme. Ci sentiamo, l’importante è che ci seguano sempre. Non a noi, ma alla squadra.
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