Le prossime due saranno, con ogni probabilità, le ultime partite di Szczesny con la maglia della Roma. Il portiere polacco, dopo gli alti e bassi dello scorso anno, sta per concludere quella che forse è la miglior stagione della sua carriera. A fine giugno scadrà il prestito con i giallorossi e il portiere farà ritorno all'Arsenal, squadra detentrice del suo cartellino. "L'unica cosa di cui sono sicuro è che non voglio più stare a guardare - ha detto il portiere in un'intervista al 'The Guardian'-. Sono rimasto spesso fermo per 5 anni. A volte ho giocato meglio, a volte peggio, qualche volta sono stato fenomenale, altre volte ho fatto schifo. Fai degli step in avanti e degli altri indietro, ma non va bene per te e per la tua testa fare sempre su e giù. Voglio provare a restare in alto con la mia qualità e con le decisioni che prendo. Ho 27 anni, sono al top della mia carriera, ma ho ancora spazio per migliorare. Voglio essere sicuro che questo spazio non venga sprecato. Voglio andare in quello spazio. Sento che mi aspettano grandi cose".
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Szczesny: “Roma la miglior scelta della mia vita. E’ stato incredibile giocare con Totti”
Il portiere polacco: "Penserò al mio futuro quando la stagione sarà finita e sarò concentrato sulla prossima. Punto ancora a diventare il migliore"
Il numero 1 giallorosso ha poi parlato del motivo che l'ha spinto ad andare via da Londra: "La stagione prima di lasciare l'Arsenal è stata davvero brutta. Prestazioni, infortuni, panchine. E' stato davvero terribile. Sarei rimasto in un ambiente che mi condizionava negativamente. Allo stesso tempo, l'opportunità che è arrivata è stata l'occasione per un nuovo inizio. Ricevi nuove prospettive. Conosci nuovi allenatori e abitudini. Impari nuovi allenamenti. Fai cose nuove. Adesso sono davvero felice che sia successo, anche se la prima sensazione di dover lasciare l'Arsenal, è stata davvero dolorosa. Ora so che probabilmente è la miglior cosa che mi sia mai successa".
"La più grande cosa che mi porto via da questi due anni a Roma - ha proseguito Szczesny - è essere cresciuto come portiere. Ho fatto salire il mio livello, ho assorbito grandi conoscenze del calcio, il lato tattico del gioco. Non ho più quella foga che avevo quando ero giovane. Non è che non senta più quella foga, ma tatticamente sono più consapevole di quando essere coinvolto, oppure lasciare il lavoro ai difensori".
Con il prestito alla Roma che si sta per concludere, il futuro è tutto da scrivere: "Non è che noi firmiamo contratti da 10 anni - ha spiegato il polacco -. Un giorno può darsi che un club ti voglia e il giorno dopo magari non più. Guardate cosa è successo a Joe Hart. Per me era il miglior portiere della Premier. Poi hanno cambiato allenatore e due settimane dopo era finito in prestito al Torino. Questa è la vita del calciatore oggi. Un po' strana. Ci ho parlato molto con lui quando se n'è andato. Abbiamo lo stesso agente, quindi sappiamo di dover mantenere i segreti a vicenda. Ha fatto bene. E' difficile andare da un club che lotta per ogni trofeo ad uno di metà classifica. E' passato dal subire 2 o 3 tiri a partita a subirne 8 o 10".
Szczesny è arrivato a Roma che era già maturo, ma quando andò a Londra era poco più che un bambino: "Sono arrivato all'Arsenal con una borsa di studio da 80 sterline a settimana, lontano dalla mia famiglia. Non avevo abbastanza soldi per fare niente. Stavo praticamente sempre a casa. Mi ricordo i miei primi due o tre anni lì: mi allenavo, andavo a casa, dormivo, recuperavo e mi allenavo di nuovo. Fine. A Roma sono arrivato quando la mia vita era completamente diversa. Sono un uomo sposato ora. Prima non potevo chiamare mia mamma e dirle che mi mancava, così che prendesse un aereo per venire. Non avevo i soldi per comprarle un biglietto".
Il portiere è poi tornato sulla vittoria di domenica con la Juventus: "Volevo vincere per diversi motivi. Prima di tutto per poter dire che ho perso il campionato solo perché siamo arrivati dopo una delle squadre migliori d'Europa, questo mi fa sentire meglio. Per Buffon, se c'è qualcuno che merita di vincere la Champions League è lui".
Non poteva mancare un commento sull'esperienza di essere stato un compagno di Totti: "Il modo in cui è trattato a Roma, il potere che ha, non sono noti nel calcio, ma lui è davvero umile e simpatico. Raggiungere questo status senza perdere la testa è davvero di grande esempio. E' stato incredibile condividere lo spogliatoio con lui". Ma è con Lobont che ha stretto il legame più forte: "Guardiamo insieme un sacco di film sulla concentrazione e su altre cose che non riguardano il calcio. E' un amicizia basata sull'essere davvero amici, più che compagni di squadra".
A proposito di Totti e dell'amore del capitano per la Roma, Szczesny, che porta ancora nel cuore i Gunners, fa un'osservazione sul lasciare i colori che si amano: "Ho giocato per 10 anni nella squadra che amavo. La cosa che ho capito quando ho lasciato l'Arsenal è che, mentre quando perdi fa male allo stesso modo, quando vinci non ha per niente lo stesso gusto. Non voglio dire che alla Roma ho dato di meno di ciò che ho dato all'Arsenal, è solo una differenza di emozioni".
"Ho visto ogni partita dell'Arsenal quando ho potuto - ha proseguito -. Quando giocavamo nello stesso tempo mi guardavo i riassunti. Non posso farne a meno. Fa male essere un tifoso dell'Arsenal che guarda una stagione dolorosa come questa. Farlo a 1500 miglia dal poter aiutare. Non puoi smettere di tifare, li segui e basta. Il campionato è stato deludente, la Champions è stata deludente. Da tifoso dell'Arsenal spero nell'FA Cup per salvare la stagione. La guarderò, con le dita incrociate".
Prima di prendere la decisione sul suo futuro, al termine della stagione Szczesny andrà in Grecia per un periodo di riposo: "E' stata una stagione intensa pensando a quanto siamo stati vicino alla vetta e tutte le partite negli ultimi 3 mesi sono state come una finale. L'incertezza sul mio futuro mi aiuta a stemperare. In un certo senso mi ha fatto dare il massimo. Tu non sai cosa succederà o quali saranno le tue opzioni e quindi continui a spingere involontariamente. Vuoi dare il massimo per non ridurre le tue opportunità. C'è un po' di adrenalina non sapendo chi ti sta guardando. Non è una sensazione di piacere, ma mi ha motivato".
"Penso di essere meglio di quello che credevo sarei diventato al momento del mio ritorno all'Arsenal - ha concluso il numero 1 -. Sono cresciuto molto di più di quello che avrei potuto sperare. Ora pensa che con il giusto lavoro e il giusto comportamento posso arrivare molto lontano. Voglio ancora diventare il migliore, ma adesso sento di esserci un po' più vicino. Quando sarà concentrato sulla nuova stagione, lì prenderemo una decisone, prima l'Arsenal e poi io. Voglio essere sicuro prendendomi del tempo, liberando la testa da questa stagione e dopo concentrandomi per fare la cosa giusta. Vedremo cosa ci dirà il tempo".
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