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Szczesny: “Non ci accontentiamo del secondo posto. Il mio futuro? Dipende dall’Arsenal”

Il portiere polacco è diventato un uomo decisivo per i giallorossi: "Spalletti mi ha migliorato, abbiamo ambizioni altissime"

Redazione

Nella Roma che subisce molti meno gol c'è sicuramente tanto del merito di Wojciech Szczesny. Il portiere polacco è stato forse il migliore dei giallorossi nelle ultime partite, decisivo anche a Genova, e ha ormai conquistato società, tifosi e compagni diventando imprescindibile per Spalletti. L'estremo difensore in prestito dall'Arsenal ha parlato ai microfoni di Sky Sport.

La Juventus è raggiungibile?

Le nostre ambizioni sono altissime. Al momento non occupiamo la posizione che vorremo, ma sono sicuro che se riusciremo a infilare una serie positiva di risultati potremo dire la nostra fino alla fine. Credo nella squadra, abbiamo una rosa di grande qualità. Penso che possiamo andare lontano ma dobbiamo esprimere le nostre potenzialità al massimo. Abbiamo chiuso il girone di andata con 41 punti e non credo che sarà sufficiente per vincere il campionato ripetere questo andamento e quindi dovremo superarci per fare ancora più punti.

Rischia la Juventus a Firenze?

Assolutamente, a Firenze è una partita complicata. Noi abbiamo perso 3 punti lì, ma adesso concentrarci su noi stessi anche perché la classifica non dipende solo da noi. E’ evidente che guardiamo gli avversari e speriamo che perdano punti per strada ma l’importante sarà tornare da Udine con i 3 punti e poi vedremo cosa succede.

Spalletti?

E’ molto importante la fiducia, da quando è arrivato a gennaio il mister l’ho sentita immediatamente. E' stato un piacere lavorare con Rudi Garcia ma con Spalletti sono migliorato molto anche dalla fase d'impostazione da dietro e quando senti di migliorare e percepisci  la fiducia su di te diventi un calciatore migliore.

Il tuo futuro?

Il mio futuro è nelle mani di Arsene Wenger l’uomo a cui ho affidato la mia carriera da quando ho 16 anni, nel mio contratto non ci sono clausole di acquisto e quindi dipenderà tutto da lui ma sono contento che ci siano due club su di me ed uno che vuole tenermi.

Su Perin.

Ho scoperto il responso del bollettino medico. Dispiace, perché è vero che in campo siamo avversari, ma siamo comunque colleghi. Auguro a Perin di guarire al più presto. Gli sono vicino, è una grandissimo portiere.

La tua parata più difficile col Genoa? 

Quella nel primo tempo, era d’istinto, non ti alleni per questo. Si è parlato tanto della parata all’ultimo minuto, ma quella è più nelle mie qualità, ma se ne è parlato molto perché era allo scadere. Per me, però, la parata più decisiva è stata quella del primo tempo.