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Stadio Roma, Codacons: “La Raggi possiede un parere legale che attesta l’illegittimità del progetto”

Il Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori ha presentato un'istanza d'accesso alla Regione e al Comune

Redazione

Il tre marzo si riunirà la Conferenza dei Servizi per prendere una decisione finale sul progetto Stadio della Roma, ma prima di assumere qualsiasi provvedimento, dovrà esibire tutti gli atti e i pareri in possesso degli enti che partecipano all’iter sul progetto di Tor di Valle. Il coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, noto come Codacons, ha presentato un'istanza d’accesso alla Regione Lazio e al Comune di Roma. Questo, in sintesi, quanto riportato dal sito ufficiale dell'associazione:

Sappiamo che, dallo scorso dicembre, il sindaco Virginia Raggi e la Commissione Urbanistica di Roma Capitale sono in possesso di un parere legale che attesterebbe l’illegittimità del progetto di Tor di Valle – spiega il presidente Carlo RienziUn documento redatto dallo Studio Legale Mobrici, da cui emergerebbe come il soggetto proponente non sia una società sportiva (a differenza di quanto prevede la legge), ma una società con fini immobiliari”. 

La legge n.147/2013 relativa alla realizzazione di impianti sportivi nelle periferie urbane individua i soggetti che possono beneficiare della procedura amministrativa semplificata che sono associazioni o società sportive; il legislatore ha voluto quindi ancorare lo studio di fattibilità esclusivamente a ciò che è strettamente funzionale alla fruibilità dell’impianto ed all’accordo con un’associazione o società sportiva.

Tuttavia si legge nel parere dello studio Mobrici: “le società che si sono impegnate a realizzare il progetto stadio sono due: Eurnova S.p.A. ed AS Roma SPV LLC, la prima, società proprietaria del terreno di Tor di Valle, facente parte del Gruppo Parsitalia, dedita al settore dello sviluppo immobiliare, la seconda, società registrata nel Delaware (Stati Uniti) la cui compagine sociale gode di una forte protezione della privacy, il cui amministratore delegato risulta essere James J. Pallotta il cui oggetto sociale non è l’esercizio dell’attività sportiva. AS Roma SPV LLC è una società di cartolarizzazione del credito, la sigla S.P.V. deriva dalla lingua inglese e significa Special Purpose Vehicle ovvero società veicolo. Con l’ausilio dei comunicati stampa della stessa AS Roma S.p.A. è possibile procedere alla ricostruzione del quadro societario per poi acquisire la piena consapevolezza che la società sportiva è il fanalino di coda, la controllata di numerose altre società, riconducibili a J.J.Pallotta di cui AS ROMA SPV LLC risulta essere al vertice della catena partecipativa la controllante. 

Con riferimento specifico allo studio di fattibilità dello “Stadio della Roma a Tor di Valle” ricorrono le figure sopra descritte nel processo di cartolarizzazione: un originator, soggetto finanziatore cioè la Goldman Sachs International Bank, una società veicolo AS ROMA SPV LLC che acquisterà il credito ed un soggetto beneficiario, EURNOVA S.p.A. che nel mentre ha costituito la NewCo. Un’unica società non figura, quella sportiva, soprattutto non risulta essere soggetto proponente. Proprietario del nuovo impianto non sarà la AS Roma S.p.A., bensì la controllante della società sportiva AS ROMA SPV LLC il cui oggetto sociale non è quello dell’esercizio dell’attività sportiva, tutt’altro la vocazione di questa società è quello della cartolarizzazione del credito”.

Ora il Comune dovrà esibire tale documento in suo possesso perché, se confermato quanto riportato nel parere, la procedura per la realizzazione del  nuovo stadio della Roma apparirebbe illegittima, non essendo l’impianto proprietà di una società sportiva ma di diverso soggetto con scopi finanziari e immobiliari – spiega il Codacons, che domani chiederà un parere all’Autorità Anticorruzione in merito a quanto emerso nell’atto dello Studio MOBRICI.