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Spalletti: “Sul mercato non riusciamo a prendere giocatori di livello. Dzeko? È un po’ molle” – VIDEO

Il tecnico giallorosso nel post Udinese-Roma: "Feghouli? Il prestito non si fa più. Non conta acquistare il ragazzino, ci vogliono giocatori d'esperienza"

Redazione

Al termine del match vinto per 1 a 0 dalla Romasull'Udinese è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso, Luciano Spalletti. 

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Rosa un po' corta oggi. Tra la Primavera e i prestiti (tipo Pellegrini) c'è qualcosa che potrebbe tornare utile?

Sei parente di Pellegrini? Perché ce ne sono anche altri, c'è Marchizza, altri che ho portato oggi. Non so quale siano gli accordi di questo prestito che c'è stato con il Sassuolo, noi oggi siamo a posto. A noi non manca niente oggi, io schiero 11 calciatori della mia rosa che hanno fatto una settimana tipo di allenamento e ho 4 sostituzioni della mia rosa che mi fanno stare tranquillisimo. Poi ho visto gli equilibri e ho deciso di non cambiare, ma io ho il numero per sopperire a questa partita e giocare contro chiunque. Il discorso è un altro. Quando ci saranno questi 40 giorni in cui dovremo giocare 11 partite, se non hai un numero di giocatori precisi per sopperire a quella quantità di partite... Già giochi giovedì, ma poi devi rivincere anche la domenica. Anche perché poi sennò sul giornale gli fai un culo così. Quindi la domenica bisogna vincere la partita, senza scusanti. Si è vinto a Genova e Udine, se non vinci sei una squadra di metà classifica. Bisogna rivincere, anche perché le altre vincono. In quelle partite lì dove arrivano giocatori che hanno dolori, si allenano così e così, lì devi avere sostituzioni. Se non si hanno va bene così, va fatta qualche forzatura e qualche prova, si deve prendere confidenza con quella situazione. Se perdi quelle partite lì poi sei sesto e non va bene essere sesto. Faccio un'analisi per conoscenza corretta di quella che è la realtà. I nomi che scrivete alcuni sono giusti, nella trattativa poi viene fuori la Roma, come si era parlato di qualcuno in precedenza, tipo Rincon. Poi viene fuori la Roma su qualche notizia e allora si dice 'Ah c'è la Roma su quel giocatore, dobbiamo accelerare!' e te lo portano a casa. Poi non è colpa vostra, però ci sono società che ti portano via il calciatore. Feghouli sembrava una cosa del genere, poi è venuta fuori la Roma e il prestito non si fa più. Perché poi se gioca bene alla Roma quello che lo dà via per due lire in prestito gratuito che figura fa? Si cambiano le situazioni. Non riusciamo a prendere nessuno che sia di livello, non conta portare il ragazzino. E' un giocatore in più che fai giocare, durante questa partita c'è stato un momento in cui ho messo Totti perché avevo bisogno di personalità e lui lo ha fatto. Poi metti il ragazzo, non sai come reagisce, non ha fatto le prove. Emerson li ha passati i tentenammenti in cui si è provato a buttarlo giù dal castelletto e invece è rimasto ritto, facendo vedere di essere un grande giocatore. Con gli altri non si può fare, perché siamo la Roma e bisogna portare a casa i tre punti sennò non vi aspetto all'aeroporto.

"La Roma è entrata nella maniera che tutti volevamo, ha fatto molto bene all'inizio, poi col passare dei minuti ha sbagliato qualche palla di troppo. Doveva avere più attenzione per il risultato e gestire meglio in alcuni momenti senza forzare il gioco non rischiando di perdere palla e prendere la ripartenza, ma quando è successo la linea difensiva ha assorbito bene qualsiasi cosa. In generale bisogna essere molto contenti di quello che ha fatto la squadra. Nei primi 15' ha costruito importanti durante la partite, che si possono segnare o sbagliare, ma la ricerca è sempre stata puntuale e aggressiva".

C'è una metamorfosi tattica della Roma?

"Abbiamo fatto passi in avanti sul carattere e la personalità, questo sali-scendi con gol banali presi spesso, con l'innesto di Fazio, la difesa a tre, la crescita in generale che è un segno che la squadra è stata disponibile, con critiche che ci siamo fatti in funzione del lavoro che dovevamo sviluppare. Ora è una squadra che ha valori importanti in compattezza e forza fisica, i centimetri e i chili dell'Udinese ce li abbiamo rimessi noi su qualsiasi palla buttata. Poi si è mantenuta la qualità offensiva, non è calata. Non ho da fare appunti sulla ricercare di fare gol, magari ce n'è stata anche troppa visto che il risultato la'avevamo in mano e dovevamo gestire meglio senza rischiare di prendere la ripartenza anche se i centrali hanno assorbito splendidamente. Punti importanti contro una squadra tosta, un allenatore che sa fare calcio. Siamo molto contenti però ci servono per andare avanti perché vincere le partite è quello che dobbiamo fare".

Il rigorista?

"Lo scelgono i giocatori in quel momento lì. Di rigoristi ce ne sono tanti, Dzeko il rigore lo aveva tirato benissimo a Sassuolo dove De Rossi gliel'ha concesso. Non sai lo stato d'animo in quel momento lì, se c'è un calciatore che vuole prenderlo, che fai dalla panchina ti alzi e dici di non batterlo? Non lo abbiamo fatto neanche quando si è sbagliato più di un rigore, è un dare addosso che da un punto di vista di allenatore è meglio non osare. E Dzeko li sa tirare, siamo tranquilli, se lo vorrà ribattere il prossimo lo ribatte".

Uscendo dalla sala stampa Spalletti ha risposto anche a una domanda su Musonda, esterno del Chelsea in orbita Roma: "E' una situazione difficile per quello che è venuto fuori perché tanto le cose le sanno tutti ed è un giocatore che deve fare esperienza"

SPALLETTI A SKY

A Roma non si danno più tre giorni di riposo…

No, altrimenti si rischia di arrivare tardi alla partita con la Sampdoria!

Bisogna essere più determinati e più cinici dentro l’area di rigore per chiudere le partite?

Bisogna essere tosti. Anche oggi abbiamo fatto la nostra parte, siamo entrati in campo con l’occhio a mezz’asta di quelli giusti, subito a voler determinare il risultato e a portarlo a casa. Primi 20’ minuti spettacolari? Secondo me sì. Chiaramente se non concretizzi poi diventa obbligatorio che gli altri abbiano una reazione, mentre tu cominci ad avere timore di aver buttato via l’occasione. Sono quei piccoli equilibri che poi fanno la differenza, però l’abbiamo gestiti abbastanza ben. Nel secondo tempo, con tutti gli attaccanti che avevano loro in campo, potevamo gestire meglio il fraseggio e non concedergli tutti quei palloni o tutte quelle perdite di palla che poi hanno determinato una reazione. Però la difesa è stata brava ad assorbirli.

Abbiamo detto per anni che la Juventus era brava a fare un gol vincendo grazie ad un solo episodio. State diventando come loro in questo senso? Avete cambiato mentalità?

Sì, è quello che ho detto prima. Sotto l’aspetto della mentalità abbiamo fatto dei passi in avanti importanti, mantenendo ugualmente una buona qualità di creare delle possibilità altrettanto importanti. Oggi, ad essere pignoli, c’è solo quel momento nel secondo tempo, dove poi ho inserito Totti, dove si poteva gestire meglio la palla senza concedere a loro delle ripartenze. Con quelle ripartenze, con dei giocatori fisici che hanno loro, siamo dovuti andare a difendere in area. Ci sono state due o tre mischie dove se puoi viene fuori il gol dici ‘Sei stato sfortunato’. Sì però poi i due punti persi diventavano pesantissimi.

Qual è l’occhio a mezz’asta di quelli giusti? Io conoscevo quello a mezz’asta di quando hai sonno.

Quello con il capo un po’ storto, di quelli giusti… (ride, ndR).

La mentalità è la cosa che manca alla Roma per diventare la numero 1, la possibile vincitrice dello scudetto, o serve anche altro?

Secondo me sì, secondo me è soltanto questo. Per vincere lo scudetto è un altro discorso, ma per diventare una squadra veramente quadrata sì. È stato il tema di tutto il girone di andata, di cercare di stimolarli sotto l’aspetto della personalità, del carattere, della continuità a gestire, a comandare e a soffrire. Tutte queste cose qui che sono tutte parole che vanno bene. Ora qualcosa si è messo a posto. Vuoi per la fisicità dei 3 centrali. Però se i due braccini laterali non partecipano al gioco poi diventa difficile perché non riesci mai a stanare il centrocampista avversario. Uno dei due deve andare a far venire fuori un centrocampista avversario per poter provare le giocate in terra e fare superiorità nel settore. Oggi la squadra complessivamente ha fatto bene, al di là del pezzo centrale del secondo tempo dove abbiamo perso troppe palle che gli hanno concesso delle ripartenze. Con la linea difensiva abbiamo assorbito bene, ma siamo dovuti calare dentro l’area, ci sono state delle mischie che diventano pericolose. Per quello che hai creato e per quello che è il risultato, è una partita in puoi anche riuscire a non soffrire quei momenti lì.

Sono rimasto sorpreso dal fatto che la linea difensiva si sia espressa così bene. Mi è piaciuto anche Juan Jesus.

Sì, è così, ora abbiamo una linea difensiva veramente tosta. Zapata, Thereau… quelli dell’Udinese cominciano ad essere giocatori che quando la palla te la fanno cascare lì, se non hai centimetri, chili e presa di posizione fatta di solidità e sostanza poi diventa difficile in area, ha un valore importante. Potevamo chiudere la partita nel primo tempo e non l’abbiamo fatto, però quando poi questa squadra ha fatto due gol che gli sono capitate quattro occasioni gli si dice bravo. Io dico ‘no, ne dovevi far 5 su 4 occasioni. Se ti capitano 3 occasioni e fai 4 gol sei stato bravo, se te ne capitano 3 e fai una rete e vinci, è chiaro però che non vai oltre quello che è il carattere su cui devi sempre stimolato. Non ha mai fatto gol in più rispetto alle situazioni che sono capitate. Poi sento ‘Ma sei critico, anche oggi che ha fatto 2 gol sei critico’. No, è un dato di fatto. Uno deve esprimere qualcosa di più del suo massimo. Se è uno è al di sotto, anche se fa gol è stato al di sotto del suo massimo. Il risultato da portare a casa è sempre quello più alto, sempre quello impossibile.

Il mercato? Chi arriva? Feghouli mi sembra complicato.

Dite bene, parlate con la società e la società mi dice le stesse cose che dice a voi, per cui siamo dalla stessa parte. Ci sta pure che me le dicano dopo rispetto a voi… (ride, ndR). Chi arriva? So che stanno lavorando, però come oggi noi riusciamo a sopperire a quello che può essere il numero dei calciatori soprattutto in un reparto. Il problema verrà a febbraio, quando ci saranno quei 40 giorni in cui ci sono quelle 11-12 partite: lì se non hai il numero di giocatori non ne esci. Puoi essere bravo come ti pare, puoi andare a letto e riposarti come dicevate prima, però se non hai un numero esatto per poter cambiare dei giocatori e poterli far recuperare, non ne esci. Però abbiamo dei giovani forti, delle situazioni interessanti, però a noi piace sempre partire dalla fine del percorso. Gerson, per renderlo un giocatore, bisogna fare come abbiamo fatto con Emerson. Farlo giocare qualche volta, fargli prendere gli sputi in faccia perché non è buono, poi quando ha giocato 3-4 partite ha trovato l’equilibrio ed è diventato uno dei migliori in campo. Poi lo prendono gli altri club e dicono ‘Ma non andava fatto andar via’. Emerson? Me l’hanno già chiesto in due dei miei amici colleghi, nonostante sia stato bistrattato da tutti in maniera continuativa e offensiva per quella che era la qualità del ragazzo. Un mio collega mi ha chiamato per chiedermi ‘Ma questo Emerson è così davvero?’. No, di più. Chi mi ha fatto la chiama? Non si può dire, però l’ho già ricevuta.

SPALLETTI A PREMIUM

La partita si poteva chiudere prima la partita…

Quando si giocano le partite diventa fondamentale avere una continuità di atteggiamento durante la gara. Se ti capitano 2 o 3 occasioni e le sbagli tutte, gli avversari vengono beneficiati dall’osare di più. Bisogna analizzare bene quei momenti del secondo tempo dove abbiamo affrettato troppo senza riuscire a gestire. Potevamo creare maggiori difficoltà alla loro riconquista. Avevano molti attaccanti in campo che non aiutano molto nel recuperare palla.

Come definisce i suoi giocatori?

Anche oggi sono stati tosti. La partita l’hanno cominciata bene, dettando subito legge cercando di portare a casa il risultato con forza. Nel secondo tempo non abbiamo ragionato da squadra matura, ma è una vittoria meritata, contro una grandissima squadra.

Strootman?

Ciò che conta è il comportamento di squadra. Ho visto un grande Fazio, un grande Szczesny, Emerson e Peres hanno fatto tutta la fascia. Dobbiamo ragionare un po’ di più da grande squadra con il possesso palla.

In fase difensiva lavorate bene, avete concesso poco.

Abbiamo trovato equilibrio con questi tre centrali molto forti fisicamente. Avevano contro calciatori forti sul contrasto e sulle palle buttate. Devono partecipare di più al fraseggio del gioco. I due braccetti, Manolas e Jesus, devono aiutare a stanare il centrocampista avversario. Bisogna creare superiorità nella loro metà campo, bisogna entrare e tirare fuori uno dei loro mediani con il possesso e l’iniziativa.

El Shaarawy ha bisogno di maggiore considerazione e tutela?

Io tutelo tutto, se non porto a casa i tre punti tu devi venire con me all’aeroporto. Si fanno le seghe mentali a chi vuoi, tutte le carezze a chi ti pare, gli si dice bravo, poi negli uno contro uno c’è da stoppare palla e passare sopra, scardinando la fase difensiva dell’avversario. Ricevi palla sui piedi e devi andare nell’uno contro uno. Questa è una caratteristica importante. Abbiamo avuto 5-6 occasioni clamorose. Stephan ha fatto una buona partita, poi c’era da gestire un po’ di più la palla facendoli faticare di più. L'abbiamo persa troppe volte. Checco è un maestro in questo, ha questa grande forza e grande carisma.

Dzeko?

A me sta bene così, ogni tanto è un giocatore molle, lui continua a coccolarsi quando fa due gol, invece ne poteva fare quattro. E’ un giocatore non cattivo che tende ad accontentarsi.

SPALLETTI A ROMA TV

Vittoria meritata, ancora 1-0: differenze con Genova?

"Quella era più insidiosa a livello ambientale. Questa se fosse filata su binari di correttezza la potevamo chiudere. E' chiaro che se ti capitano situazioni importanti e non le concretizzi poi involontariamente fai credere agli altri di poter fare qualcosa di più. E' una questione psicologica, tu pensi che hai buttato l'occasione e gli altri invece hanno una reazione involontaria. Dovevamo fare meglio la parte centrale del secondo tempo dove dovevamo gestire di più la palla ed addormentare il gioco. Abbiamo perso palloni di troppo, loro hanno fatto qualche contropiede anche se assorbito dalla linea centrale che ha lavorato benissimo. Però sono rischiosi perché da una mischia può venire fuori la palla mezza e mezza che può andare dentro".

Soddisfatto?

"Soddisfattissimo perché ho visto la squadra crescere caratterialmente, che è l'asptto su cui si è dibattuto nel girone di andata. Aver fatto passi in avanti lì significa aver lavorato nella maniera giusta con i ragazzi che hanno dato la disponibilità giuta".

La palla di Strootman sul gol.

"Ha dato due palloni eccezionali del suo livello. Quella rientra nelle situazioni in cui tutti fanno qualcosa, tutti provano. Si tratta di prendere il tempo alla difesa che interpreta quella palla come palla coperta e ti accorcia per venirti a pressare."

Dopo il rigore sbagliato la Roma ha subito il colpo, merito dell'Udinese o colpa della Roma?

"Oggi altra grande partita, i calciatori sono stati forti sotto tutti gli aspetti. In qualsiasi comportamento ci hanno messo del loro in maniera tosta e dobbiamo essere contenti. Abbiamo perso qualche palla di troppo, perché quando vinci la partita gli altri devono venire a prenderla. Non dobbiamo rischiare di perdere il pallone, senza forzare il gioco, e invece lo abbiamo forzato e abbiamo sofferto la loro ripartenza".

Mario Rui come sta?

"Ora è guarito, riusciremo a vederlo nelle prossima partite, perché ha possibilità in uno spezzone di partita".

La linea a tre è la giusta dimensione di questa Roma oppure riproporrà altri sistemi di gioco?

"Questo ci ha dato più sostanza, dobbiamo considerare il risultato del loro comportamento, poi se hanno una punta con due uomini larghissimi con uno dei quinti vai a scivolare nella posizione dell'esterno che attacca il terzino e con uno dei due braccetti vai a fare il quarto alle sue spalle in linea difensiva, sia a destra che a sinistra con Ruediger. Manolas è più centrale, oggi l'ha fatto benissimo quando chiamato a chiudere i giocatori in bandierina e alle spalle di Peres".