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Spalletti: “Scudetto? Finché si può ci credo. A fine campionato tireremo le somme”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match vinto dalla Roma sul Bologna per 3 a 0

Redazione

Al termine del match vinto dalla Roma sul Bologna per 3 a 0, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso Luciano Spalletti. 

SPALLETTI A PREMIUM

Vittoria preziosa dopo il derby…

Vero, è per questo che poi vanno fatti i complimenti ai nostri professionisti. Hanno assorbito bene il contraccolpo, si sono allenati col ghigno, in modo corretto, e hanno giocato una gara con un clima particolare dato che oggi il caldo ti spezzava in due le gambe, sono stati perfetti.

Puntate la Juve?

Noi dobbiamo fare il meglio, abbiamo un trittico difficile. Abbiamo gare che possono sembrare abbordabili e altre che dovremo lottare. Ma bisogna sempre mettere le nostre qualità e forza, abituiamoci ad avere un rendimento costante.

Grande personalità oggi…

Sono d’accordo. Con la scelta degli esterni con forza in fase difensiva, non dovevamo prendere ripartenze dai loro esterni offensivi. Verdi ha qualità, Di Francesco ribalta bene l’azione, Destro era stimolato a mille per il suo passato. Questo era il rischio, gestire bene e far bene la fase difensiva e nell’equilibrio. Con i 4 difensori non dovevamo entrare in difficoltà, a parte qualche pallone siamo stati perfetti. Ruediger e Jesus hanno giocato una grande partita.

Stagione straordinaria la tua, adesso il tuo futuro?

Per ora abbiamo fatto ridere (ride, ndr), mancano ancora 7 partite. Possono determinare la classifica, possono darti tutto. E’ chiaro che se facciamo bene l’annata prende un sapore nonostante le sconfitte dolorose. A vederle in tv hanno un peso, sulle spalle dell’allenatore ne hanno un altro. Soprattutto in settimana, per il mio modo di veder le cose. Se si vuol trovare lati positivi ce ne sono molti. Ma vanno fatte bene queste partite, si tireranno le somme. Bisogna vedere quanti punti si è fatto da quanto sto allenando questa squadra, rispetto a Napoli, Juve, Inter e Milan. Ci sta di perder le partite, ma è chiaro che qualcosa da rivedere c’è nel tuo modo di lavorar e nella personalità. Scegliere il momento, dare il massimo, far vedere il carattere e dire ‘questa la porto a casa’. Su questo bisognerà migliorare.

Come mai prima del derby hai voluto caricare in quel modo i tuoi giocatori?

Penso di conoscere meglio di lei i miei calciatori. Loro hanno bisogno di esser stimolati, ogni tanto si abbassano. Hanno giocato tante gare, molte difficile tutte insieme. C’è da continuare a credere di non esser stanchi, e che si possa vincere nonostante gli avversari. Bisogna avere la testa forte e lucida sul pezzo, non è facile. Dal mio punto di vista in quel momento andava caricata di più.

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SPALLETTI A SKY

Come si spiega questa Roma a due velocità?

Abbiamo avuto queste due sconfitte in queste 2 partite molto brutte. Oggi vanno fatti i complimenti ai ragazzi. Era una settimana corta, c’era da assorbire questo contraccolpo, da riorganizzarsi, da venire a vincere la partita. Ultimamente eravamo abituati a giocare di notte, oggi invece la temperatura era di quelle che ti spezzano il muscolo e la corsa. Era una partita difficile sotto qusto aspetto. Invece ci siamo fatti trovare pronti, abbiamo reagito nella maniera giusta, ci siamo allenati, come avevamo detto in questi 2 o 3 allenamenti, con il ghigno. Ci siamo lasciati tutti la barba. Il ghigno Spalletti? No no, il ghigno della Roma, perché la Roma deve fare così, non deve farsi turbare da un risultato negativo. Può sbagliare qualcosa come è successo anche nell’ultima partita, ma per la troppa voglia di far. Oggi ha riconosciuto gli errori fatti, si è messa lì, ha avuto equilibrio e ha vinto una partita delicata che poteva portarti sulla cattiva strada.

Sono 103 i gol in stagione in 47 partite ufficiali. Più di due gol a gara, ben 49 sono stati segnati dalla coppia Dzeko-Salah, 8 più di Higuain-Dybala. Sono questi i numeri che vi spingono a credere fino in fondo?

Secondo me sono tanti, ma ce ne sono anche altri. In questi 18 mesi di campionato, la Roma ha fatto 7 punti in meno della Juventus. Sono numeri importanti. Poi è chiaro che se sbagli quelle due partite lì ti possono creare delle difficoltà. Ora queste 7 partite diventano fondamentali, è importantissimo finire con una classifica corretta.

Fazio ha avuto un piccolo appannamento, ma ha sempre avuto la fiducia dell’allenatore. È uno dei giocatori cresciuti di più?

Ha fatto un campionato importantissimo, è un giocatore importantissimo. Ha carattere, ha personalità, costruisce sempre l’azione da dietro, cosa che diventa fondamentale per una squadra come la Roma perché deve andare a giocare nell’altra metà campo. È uno che sotto l’aspetto fisico ha quella cattiveria che ti permette di risolvere in fase offensiva e di togliere difficoltà in fase difensiva. Oggi avevo fatto la scelta degli esterni di difesa un po’ più difensivi per non prendere le loro ripartenze da Di Francesco e da Verdi, con Destro erano stimolatissimi oggi. Gli ex stanno facendo molto bene, e sotto questo aspetto qui c’era il rischio che ci creassero delle difficoltà. Invece la linea difensiva è stata perfetta. Mentalità e carattere da grande squadra oggi.

Giocando con i 4 difensori bloccati non c’è vantaggio anche in fase offensiva?

Chiaramente i rientri vanno fatti ugualmente, le posizioni sottopalla bisogna rispettarle comunque come numero di calciatori, se no poi la palla non la prendi anche se ti sembra sia una partita facile. Ti fanno girare e ti ammucchiano. Questi che reggono più botta nell’1 contro 1 in fase difensiva ti fanno stare più tranquillo, non hanno sempre bisogno del raddoppio. Uno come Ruediger o come Juan Jesus nell’1 contro 1 non ha bisogno sempre di portare il raddoppio della punta esterna o del centrocampista. Se l’assorbono anche da soli, di conseguenza si può essere più spalmati per il campo.

State vincendo il girone di ritorno, avete più punti di tutti. Li avete ottenuti utilizzando il minor numero di giocatori di tutta la Serie A, soltanto 22. Vi manca qualche uomo in più per arrivare a quelle partite con lo stesso ghigno?

Ora si può leggere anche così, a posteriori l’analisi può essere anche questa, o quella che io ho cambiato poco e potevo cambiarne qualcuno di più. Secondo me non siamo al livello di possibilità di cambiare della Juventus, che da domenica a mercoledì cambia 8 giocatori, o del Napoli che ne cambia 6, senza modificare la qualità. Il livello di partita è sempre quello lì, altissimo, di grandissima qualità, forse mercoledì addirittura superiore a quella di domenica... A quel livello lì diventa difficile. Però io ho comunque le mie possibilità di sostituire dei giocatori forti e di avere lo stesso risultato. Probabilmente ho cambiato anche poco.

Quindi quel poco che vi manca per arrivare al livello della Juventus è il numero di ricambi di alta qualità?

No, io non voglio dire questo. Dovevo cambiare di più io ho detto, non vado a dare la colpa agli altri. Probabilmente dovevo sostituire qualche volta di più io in queste partite così ravvicinate. Ci sono successe delle cose, anzi, l’addizione di più cose tutte insieme, soprattutto gli infortuni. Quattro crociati… era da tanto che non li sentivo. Un giocatore come Florenzi, in questo momento del campionato in cui avremmo dovuto averlo a disposizione, sarebbe stata tanta roba. Chiaramente se si mettono a disposizione questi giocatori qui ci sarebbe stata la possibilità di avere qualità di primo livello in più. La risposta è sì, potevo e dovevo cambiare di più.

Sei punti di distanza dalla Juventus con lo scontro diretto da giocare. Crede ancora allo scudetto?

Io credo a tutto finché non c’è la matematica. Noi dobbiamo lavorare in maniera corretta e seria come abbiamo fatto oggi, poi si guarda a quello che fanno loro nella prossima partita.

SPALLETTI A ROMA TV

Gara complicata, ci voleva una risposta.

La reazione era fondamentale, la partita da cui venivamo poteva creare dei problemi. Poteva venire un momento difficile, invece ci siamo preparati bene. Abbiamo detto in allenamento che dovevamo dare tutto per ripartire, con il ghigno. Benissimo la linea difensiva, Ruediger e Jesus non hanno mai sofferto l'1 contro 1, contro gli attaccanti sono stati bravissimi ad eccezione di qualche palla dove Szczesny è stato attento. Oggi gli si fanno i complimenti, è stata una grandissima reazione da squadra forte nella testa e anche nei muscoli.

La linea a 4 è una soluzione del momento o praticabile?

Praticabile, non abbiamo mai avuto tutti i difensori a disposizione, o abbiamo sempre dovuto compensare altre situazioni nel campo. Loro hanno qualità di tenere equilibrio e accompagnare l'azione, nascono centrali ma hanno fatto anche gli esterni. L'allenatore della Germnia ha chiesto a me se Ruediger fosse centrale o terzino, io non ho dubbi perché credo che sia molto più forte da centrale ma può fare benissimo anche l'esterno. Juan Jesus ha passato quel momento in cui ha sbagliato 2-3 situazioni, gli si attacca l'etichetta di quello avariato e si va avanti così ma lui ha fatto sempre bene quando chiamato in causa, sia da centrale che da terzino o da quinto.

Numeri importantissimi per questa Roma, anche in proiezione.

Sono miei questi numeri, ognuno ha i suoi. Ti presentano numeri, ma tra 1,2 e 3 ci sono altri numeri come 1,2 o 1,3. Di numeri ne abbiamo fatti di importanti, poi alcune partite non le dovevamo sbagliare sotto l'aspetto della personalità e del mantenere la testa lucida. Le abbiamo sbagliate proprio per voler fare qualcosa di più. Oggi era da aspettare, far trascorrere in previsione della fatica, dell'orario e del fatto che loro venivano da un buon momento. C'era da stare attenti e non farsi prendere dalla voglia di fare qualcosa in più che sarebbe stata pagata a caro prezzo.

Giocare ogni 7 giorni può essere un vantaggio per lavorare meglio in settimana?

E' un grandissimo vantaggio, allenarsi e far recuperare i calciatori è fondamentale, toccare quei tasti che è bene sempre stimolare prima di giocare. Un calciatore si dimentica se non lo abitui ad avere quelle attenzioni lì.

Grande qualità di molte giocate importanti dalle quali sono anche scaturiti i gol.

Fare tre gol poi non è mai facile. Abbiamo sbagliato a imbucare qualche palla, dove abbiamo avuto un atteggiamento giusto ed equilibrato. Poi nel palleggio a metà campo gli abbiamo tirato fuori il mediano e abbiamo messo tante volte Salah dietro la linea difensiva. Quest'imbucata con il loro pressing alto ci ha concesso terreno.

SPALLETTI A RAI SPORT

La Roma ha vinto senza soffrire molto.

Sono stati dei professionisti veri. Oggi c'era caldo e pressioni. Sono stati perfetti.

La Juve resta a +6 ma resta lo scontro diretto, è giusto crederci?

E' giusto continuare a lavorare per accorciare questa distanza.

Dzeko ha segnato anche oggi però è sembrato timido nelle partite decisive, è un suo limite?

Mettiamoci d'accordo: quando faceva gol gli rompevo le scatole ma ora dico il contrario di quanto dice e bisogna accettarlo.

E' tanto difficile continuare a provare a sognare di vincere lo scudetto?

Noi dobbiamo fare bene in queste sette partite per il futuro della Roma e per i tifosi e questo va anche ad influire il fatto di avvicinarsi alla Juventus che però va fortissima.

Dove le cose non hanno funzionato sin ora?

Dove siamo usciti sconfitti. Sia in Europa League che in Coppa Italia abbiamo perso una di due partite. Purtroppo vince solamente una squadra, quindi sono episodi che ci possono stare. Conta come ci si comporta lungo il tragitto e la Roma ha fatto bene. Conta come porto il tutto sulle mie spalle e non sulle vostre.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Questa vittoria ci voleva dopo l’eliminazione nel derby, era una partita difficile…

Era una partita che arrivava in un momento particolare, che poteva diventare difficile per come ci saremmo potuti atteggiare in questa partita sia durante il match che nei pochi allenamenti che abbiamo fatto. Non si fosse vista quella serietà e professionalità da grandi uomini, poi, sarebbe stata difficile. La linea difensiva è stata perfetta, la squadra ha fatto girare la palla in maniera corretta vista anche la temperatura. Stessa qualità offensiva, facendo 3 gol, per cui non era facile.

Quanti punti saranno necessari per vincere il campionato?

E’ un conto che si fa difficile, nel senso che se la Juve in 7 partite ne fa 21 a noi in sette partite ce ne vogliono 27. Se ne fanno tre di meno loro e noi tre di più vincono comunque loro. Loro sono forti, le hanno vinte quasi tutte e hanno dei numeri impressionanti. E’ chiaro che noi poi dobbiamo cercare di avere degli stimoli importanti perché dobbiamo giocare partite importanti e creare sfide importanti. Per ora c’è solo questa per cui la teniamo accesa finché si può. Oggi i ragazzi hanno fatto una buona partita.

La difesa a 4 è stata motivata dalle difficoltà offensive viste nel derby o un ritorno all’origine?

Non sono 4 difensori centrali, Juan Jesus ha giocato molte volte il terzino anche all’Inter, a San Siro ha fatto anche il quinto della linea. Ruediger gioca spesso anche in nazionale come quarto di destra. Il suo allenatore quando ci è venuto a trovare per guardare degli allenamenti mi ha chiesto se lo vedevo più terzino o centrale, perché anche lui ha il dubbio. Ruediger lo può fare, chiaro che con questa forza in fase difensiva è più facile lasciare più liberi quelli davanti e non c’è bisogno per forza del raddoppio o del triplicare la fase difensiva su degli esterni forti come ha il Bologna. Di Francesco, Verdi…sono giocatori forti. Noi abbiamo scelto di fare il possesso palla e nel non scoprirsi mai perché il rischio era di prendere le ripartenze. Ci abbiamo perso due partite per andare troppo frettolosamente in avanti per poi esporci ai contropiedi. Ci abbiamo perso un partita fondamentale per questo motivo. Sono stati in campo perfetti, con la linea difensiva compatta e poi c’è stato un Nainggolan stratosferico. Strootman e Salah benissimo, De Rossi bene. Dzeko deve migliorare, deve dare di più. Ha dei gol, dei numeri importanti ma deve dare di più sotto l’aspetto del stare dentro una squadra e del fare le cose che deve fare l’attaccante. Ha fatto gol, ma i numeri dei gol sono fini a se stessi, perché senza squadra non si fanno e di conseguenza deve essere più disponibile per il palleggio e deve essere più cattivo in area, perché oggi il gol gli è stato preparato benissimo dagli altri. Poi l’ha fatto, ma glielo hanno fatto fare gli altri. Bisogna pure caricare su qualcosa.