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Di Francesco: “Abbiamo tanta strada da fare”. Perotti: “Vogliamo un trofeo, difficile rimpiazzare Salah” – FOTO – AUDIO – VIDEO

Foto di L. Serafini

L'allenatore e l'esterno giallorosso parleranno ad i cronisti presenti al Pizjuan alla vigilia della gara contro gli andalusi

Redazione

Ultimi scampoli di calcio d'agosto prima dell'inizio del campionato. La Roma termina il suo percorso di amichevoli pre-season in Spagna. Domani i giallorossi affronteranno al Sánchez-Pizjuán il Siviglia per il trofeo in onore di Antonio Puerta, l'ex squadra di Monchi, Perotti e Fazio. Proprio l'attaccante, non a caso, sta affiancando il tecnico Eusebio Di Francesco nella conferenza stampa prepartita. Ecco le parole dei due giallorossi:

Mister, mancano 10 giorni all'inizio del campionato. A che punto è la preparazione atletica e tattica della squadra?

Dal punto di vista atletico e tattico stiamo crescendo tantissimo. Una partita come quella di domani è importante per la condizione, ma lo sarà anche quella successiva. Affronteremo il Siviglia come fosse una partita di campionato, sapendo che in questi giorni abbiamo lavorato tanto. Questi sono gli unici momenti per capire le condizioni della nostra squadra, anche se sono molto soddisfatto della predisposizione al lavoro dei miei ragazzi.

Per Perotti: che sensazioni ti dà tornare qua? In cosa è diverso il Perotti che ha lasciato Siviglia e quello che sei oggi?

Per me tornare qui dopo 7 anni è una grandissima emozione. Ritrovo molti amici e torno in una delle città più belle del mondo, l'ho sempre detto. La partita di domani è molto bella e vale molto, emotivamente parlando, per il Siviglia e per il ricordo di Antonio. Ero partito che ero un bambino, ed ora sono un padre. Sono passati molti anni, sono più maturo ed ho più esperienza, ma è sempre bello tornare in questa città che per me è una seconda casa. Qui sono diventato uomo e sono cresciuto da solo. Sarà una grandissima emozione, è da tanto tempo che non calco il terreno del Pizjuan.

Mister, su cosa ritiene di dover lavorare di più? E su cosa è soddisfatto?

Sicuramente sotto l'aspetto tattico e sulla ricerca dei movimenti di squadra dobbiamo lavorare tanto. La squadra è cresciuta molto, ma sono dell'idea che certe situazioni vanno ripetute costantemente. Le partite servono a questo: a vedere le cose buone e quelle meno buone e vedere dove bisogna migliorare. Comunque, abbiamo ancora tanta strada da fare e sono contento che ci sia, perché ci permette di migliorare anche altri meccanismi. Sono contento della maggiore spigliatezza della fase offensiva, quando salirà la condizione dei giocatori potremo esprimerci al meglio con maggiore continuità rispetto che alle partite precedenti.

Per Perotti: cosa pensi della preparazione di Di Francesco? Ti ritieni pronto per la stagione? Quali sono i tuoi obiettivi?

Dal primo giorno che la squadra ha iniziato il ritiro di Pinzolo, ha lavorato nel modo giusto, cercando di fare quello che chiedeva il mister. Siamo passati da un tecnico ad un altro e sono arrivati altri giocatori: è un processo ancora in corso. La squadra, però, sta lavorando bene anche a livello fisico, cosa che è molto importante per arrivare in fondo ad una stagione difficile e lunga, essendo impegnati su 3 fronti. Per fortuna, non abbiamo avuto troppi infortuni pesanti, a parte quello di Stephan (El Shaarawy, ndr). L'obiettivo per me è sempre lo stesso. Vincere un titolo con questo club sarebbe qualcosa di indimenticabile, da portare dentro per sempre. Abbiamo la squadra, la qualità e la capacità per farlo e personalmente alzare un trofeo resta uno dei miei obiettivi anche per i tifosi, che ci sostengono sempre e pretendono molto da noi.

Mister, cosa pensa del Siviglia?

Conosco l'allenatore del Siviglia, Berizzo. L'ho affrontato in una amichevole con il Celta Vigo l'anno scorso e l'ho seguito. Ha uno modo di giocare diverso da quello di Sampaoli. Credo che il Siviglia ha grande tradizione e grande qualità nei giocatori per essere una squadra importante sia in Europa che nella Liga. Ha degli ottimi calciatori ed in più ha acquistato Muriel, che conosco benissimo, che ha aggiunto velocità a questa squadra. E' una squadra competitiva sotto tutti i punti di vista.

Per Perotti: tu non hai avuto modo di giocare con Antonio Puerta. Adesso, nella Roma adesso ci sono molti ex del Siviglia...

Purtroppo non ho avuto modo di conoscerlo personalmente perché quando sono arrivato giocavo nella squadra Primavera del Siviglia. Puerta era in prima squadra e quindi non mi sono allenato con lui e non ho avuto il piacere di giocarci e condividere lo spogliatoio. Me ne hanno parlato tanto e molto bene che posso quasi dire di averlo conosciuto e domani sarà bello omaggiarlo. Era una bella persona e molto amato dai compagni e dalla gente. Per me tornare per disputare questo torneo è una doppia soddisfazione. Per quanto riguarda la seconda domanda, Federico (Fazio, ndr) è un fratello per me. Già dai tempi di Siviglia eravamo molto uniti, condividiamo la camera da almeno 10 anni. Ed è bello anche aver ritrovato Monchi, con cui ho lavorato 7 anni. So che tipo di professionista è e conosco i suoi risultati ottenuti col Siviglia. Spero che farà lo stesso alla Roma.

Mister, come giudica il ritorno di De Sanctis alla Roma e gli insulti a lui rivolti? Il centrocampo deve migliorare?

Non conosco la vicenda di De Sanctis e per quello non mi esprimo. Non so chi ha scritto quegli insulti e non penso di dover parlare io di questa situazione, non essendone a conoscenza. Per quanto riguarda la squadra, non è solo il centrocampo a dover migliorare, ma anche gli altri reparti. Siamo in pre-campionato, un periodo in cui si disputano alcune partite con dietro un lavoro importante. Ci sono meccanismi che sono meno efficaci perché la squadra non è ancora in condizione, quando lo sarà, miglioreremo. Per me, e lo sottolineo, non esistono le singole linee, ma concepisco la squadra come un blocco unico. Se non funziona una parte, tutti soffrono. A me interessa parlare della Roma come collettivo e come squadra.

Per Perotti: come ti stai trovando nel nuovo ruolo che ti ha dato il mister? Senza Salah avete perso imprevedibilità, serve un giocatore come Mahrez?

Mi piace molto questo nuovo sistema di gioco. Faccio movimenti diversi, che in passato ho avuto difficoltà a fare: muovermi tra le linee, accentrarmi, non dover aspettare la palla. Questo mi permetterà di essere più vicino alla porta, di fare più assist e cercare di più la porta, dove devo migliorare. In questo senso avrò anche più opzione e non dovrò fare sempre la stessa cosa come accadeva lo scorso anno. Per quanto riguarda Salah, ci garantiva 15 gol e molti assist. Aveva un cambio di ritmo e di passo importante, ma sono sicuro che Monchi stia lavorando per trovare il sostituto giusto, che sia Mahrez o un altro, per quanto sia difficile fare meglio di lui.

Per il mister: gli ex Siviglia le hanno parlato di Puerta? Com'è lavorare con Monchi?

Me ne ha parlato soprattutto Monchi di Puerta, della sua storia che io conoscevo per averla vista in tv. E' un onore per noi essere qui e partecipare alla sua memoria. Giocare qui, in questo torneo, è motivo di grande soddisfazione. Lo stesso è lavorare con Monchi, perché stiamo lavorando in un grande club. Ha grandissima esperienza internazionale e posso apprendere tanto da lui. C'è un buon feeling e questo credo sia la cosa migliorare per lavorare insieme.