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Roma spuntata: è il peggior attacco dell’era americana

LaPresse

Solo 20 reti segnate dal reparto offensivo. Dalla stagione 2011-12 è il dato più basso a questo punto della stagione. Sotto accusa la scarsa continuità di Dzeko, gli infortuni e il mercato

Valerio Salviani

Sembra passata una vita dallo scorso agosto. I giallorossi erano in tournée a Dallas, Texas, e James Pallotta pontificava il mercato affermando “è la mia Roma migliore”. Sei mesi dopo, possiamo affermare con certezza che almeno su una cosa si è sbagliato. Con sole 20 reti, il reparto offensivo di quest’anno è il peggiore dal 2011-12, ossia da quando la proprietà USA ha messo piede a Trigoria.

POCO DZEKOEl Shaarawy è l’unico in linea con i suoi parametri. Ma tra le varie delusioni di un attacco in crisi, quella più inaspettata è Edin Dzeko. Visto il suo peso in squadra e l’imprescindibilità nel gioco di Di Francesco, si potrebbe dire che gli sta mancando solo il gol. E’ certamente così. Ma se a un attaccante manca il gol sicuramente c’è qualcosa che non va. Il bosniaco ha realizzato appena 5 reti in questa Serie A. Non segna in due partite consecutive dall’ottobre 2017. Inoltre, è l’unico nel nostro campionato con almeno 5 gol a non aver mai segnato in casa. Se non è un caso, ci manca poco. Dopo lo squillo di Chievo (gol e assist per lui) sembrava potesse cambiare il vento, invece con il Bologna è tornato sotto tono, perso per il fronte d’attacco e abbandonato dal resto della squadra, che non è riuscita a metterlo nelle condizioni di colpire.

STOP – Gli infortuni stanno recitando un ruolo primario. Da inizio stagione, a turno tutti gli attaccanti si sono dovuti fermare perdendo continuità e forma fisica. Perotti, con i suoi 190 minuti giocati in campionato, è il caso peggiore. L’argentino è tornato recentemente a disposizione e dovrebbe ritrovare il campo sabato a Frosinone. Sfortunato anche Under, fermo dal 19 gennaio per una lesione, è riuscito a tornare in gruppo soltanto oggi. L’obiettivo adesso è riprendersi il posto da titolare. Lo stesso Schick, che stava trovando minutaggio e continuità (almeno nelle prestazioni) è stato costretto a fermarsi per una lesione al flessore. Per lui l’obiettivo è il rientro nel derby, in programma il 3 marzo.

MERCATO – Sotto accusa, per forza di cose, c’è ancora il mercato. Kluivert è stato un investimento importante e sarà presto un patrimonio della Roma. Per il momento però il contributo alla causa è stato quasi nullo. Schick è in crescita, ma il gol è ancora un tabu. A destra l’unico esterno mancino di ruolo è Under. Così a turno ci hanno provato (con scarsi risultati) un po’ tutti. El Shaarawy, Schick, Florenzi e per ultimo Zaniolo, che dopo la prestazione stellare contro il Porto, ha fatto un comprensibile passo indietro lunedì con il Bologna. Il caso Malcom ha lasciato strascichi più importanti di quelli che Monchi ha voluto ammettere. A giugno, intervenire sarà una priorità. E la rivoluzione è dietro l’angolo.