La morsa del coronavirus sull'Italia e sul mondo non accenna ad allentarsi. Anche il calcio continua a vedere lontana la fine del tunnel e i giocatori si allenano in casa per provare a tenersi in forma con i programmi personalizzati dei preparatori atletici. Per la Roma la situazione è nelle mani di Nuno Romano, il 'fitness coach' dello staff di Paulo Fonseca che acquista un ruolo a dir poco fondamentale. Così, mentre James Pallotta è stato protagonista di un'altra donazione allo Spallanzani, i calciatori giallorossi sudano nelle proprie abitazioni, ma non solo. Come Justin Kluivert, che ha fatto compagnia a ben otto bambini malati e costretti in solitudine negli ospedali olandesi, grazie a una videochiamata di gruppo. Spazio anche per qualche domanda sul futuro: "Tornare all’Ajax?Non so cosa farò in futuro, al momento quello di tornare non è un pensiero che ho in testa, ma l’Ajax è nel mio cuore così come Amsterdam”.È tornato a casa, invece, Robin Olsen, attualmente in prestito al Cagliari, che non ha gradito la fuga dello svedese mostrata su Instagram.
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Roma, sorpresa Gotze. Spadafora: “Irrealistico riprendere il 3 maggio”. Kluivert cuore ‘oranje’
Dalla Germania l'indiscrezione sui primi contatti con il tedesco, ma anche Shaqiri resta d'attualità. Il ministro: "Stop a competizioni per tutto aprile". L'olandese in videochiamata con i bambini malati
MERCATO - Mentre le istituzioni studiano a tavolino il futuro del calcio, resta d'attualità anche il calciomercato. Così torna di moda anche il nome di Xherdan Shaqiri per la Roma: lo svizzero lascerà il Liverpool e su di lui ci sono i giallorossi e il Siviglia. Nel frattempo, però, è spuntata anche la candidatura di Mario Gotze, in scadenza di contratto con il Borussia Dortmund. Dalla Germania arriva l'indiscrezione anche sui primi contatti avviati tra i giallorossi e il tedesco, osservato anche da Inter e Napoli, oltre che da altri club di Bundesliga e Premier. Chi, prima o poi, lascerà la Roma è Javier Pastore e il difensore del Boca Juniors Julio Buffarini ha rivelato: "Ne ho parlato questi giorni con lui, chiedendogli come stava e gli ho detto che voglio tornare al Talleres insieme a lui e ritirarmi lì".
LE ALTRE NEWS - Intanto il mondo del calcio sta valutando tutte le eventuali opzioni per la ripresa dei campionati. "Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico. Domani proporrò di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado. Ed estenderò la misura anche agli allenamenti", ha ammesso il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Sulle misure economiche: "Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita". Un segnale è arrivato dalla Juventus, che ha ufficializzato il taglio degli stipendi: "È un esempio per tutto il sistema", ha detto il presidente della Federcalcio Gravina. Oltre ai calciatori, in ogni caso, c'è anche da tutelare la salute degli altri 'dipendenti' del calcio, come gli arbitri: "Noi siamo pronti a riaccendere il motore ma certo non possiamo mandare arbitri allo sbaraglio a rischiare la vita. Servono garanzie per tutti, anche per noi. Sacrifici? Faremo la nostra parte",ha sottolineato il presidente dell'AIA Nicchi.
Infine, il vicepresidente dell'UefaMichele Uva ha parlato della ripresa dei campionati: "Non è una cosa di nostra competenza, sarà ogni lega a decidere. L’unica questione riguarda quei giocatori in scadenza di contratto o di prestito al 30 giugno ma non riguarda l’UEFA che chiederà entro una certa data solamente la lista di squadre che parteciperanno alle prossime coppe europee. È necessario fare fronte comune, ma in ogni caso viene prima la tutela della salute rispetto al business". Ha le idee chiare Pippo Inzaghi, allenatore del Benevento capolista di Serie B: "Quando tutto finirà noi vogliamo ricominciare a giocare. È la cosa più giusta. Vogliamo finire quello che abbiamo fatto in questi 8 mesi. L’interesse maggiore ora è quello della salute. Siamo però pronti a giocare a giugno, luglio, agosto. Se non fosse così ci sarebbero diatribe nei tribunali e qualche società scomparirà e il calcio perderebbe due anni e non due mesi".
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