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Roma, senatori contro Fonseca e vuoto di potere: dove nasce la debacle con lo Spezia

LaPresse

L'analisi della crisi giallorossa punta dritto alla scelta di inserire in corsa una figura "esterna"

Redazione

Fiducia a tempo. Limitato, se non limitatissimo. La coppia Ryan Friedkin-Tiago Pinto, ha deciso di cavarsela così, rinviando la decisione su Paulo Fonseca dopo la doppia figuraccia di Roma-Spezia. Hanno preferito rimandare, spiega Matteo Pinci su Repubblica, un po’ perché Pinto non trovava una grande idea presentarsi licenziando Fonseca una settimana dopo averlo coperto di elogi nella conferenza stampa di presentazione e un po’ per cercare una soluzione

Di certo però la (s)fiducia a tempo ha un’origine. Nata da una convinzione: la squadra non si fida più dell’allenatore. E la responsabilità, a questo punto, è anche del duo che ha preso di forza il timone della società: Pinto ha debuttato col derby e nelle sue prime due uscite da nuovo general manager la squadra ha toccato il punto più basso della sua stagione: l’impressione è quella di un enorme vuoto di potere.

Con la dirigenza fino a dicembre i calciatori avevano creato un asse molto solido. Con Pinto ancora non s’è instaurato un dialogo, mentre tutte le figure di raccordo sono di fatto annullate. Friedkin sta costruendo la sua squadra di dirigenti e certamente avrà bisogno di tempo. Ma lo stravolgimento di ciò che fino a poco tempo fa veniva fatto in modo organico rischia di avere ripercussioni anche sull’andamento sportivo.