Il destino di Roma e Real Madrid non è e non sarà mai lo stesso. Sono due squadre che rappresentano più di altre il nome e l’identità delle capitali che rappresentano, ma calcisticamente sono distanti. Vuoi per storia, vuoi per tradizioni, vuoi per trofei vinti, sono da sempre due cose diverse. Una, la Roma, è espressione popolare del calcio. L’altra, il Real Madrid, è emblema del potere e del successo.
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Roma-Real, storia di doppi ex: sono addirittura 20
Tancredi, Panucci, Samuel, Heinze, Cicinho in difesa. Emerson, Helguera, Del Sol (con Gago primo cambio) a centrocampo. Falque, Baptista e Cassano in attacco. Questi i giocatori che hanno indossato entrambe le maglie, ma non solo loro: Capello,...
Però, c’è un però da raccontare. È un però che riguarda giocatori e figure di riferimento intorno al campo da gioco. Tra le due squadre, infatti, si ricordano giocatori o dirigenti che abbiano vestito entrambe le maglie. I cosiddetti doppi ex. Sono 20 in tutto, mettendoci dentro pure manager e altre figure da organigramma. Venti: per quanto riguarda la Roma non esiste altra società mondiale che abbia avuto tutta questa contaminazione giallorossa in campo e fuori. In Europa il Barcellona è secondo – ma distanziato – in questa particolare graduatoria con 11 elementi. Nel resto del mondo sono al passo Boca Juniors (15) e San Paolo (12). I calciatori in comune con la formazione madridista sono dodici e facendo un po’ di ordine si potrebbero pure disporre in campo stilando una squadra di tutto rispetto.
Un gioco, ovviamente. Ma un gioco divertente. Facciamolo. Tra i pali Franco Tancredi, estremo difensore romanista del secondo scudetto, al Real nella stagione 2006-2007 come preparatore dei portieri. In difesa una linea a quattro di tecnica e cattiveria formata da Christian Panucci, Walter Adrian Samuel, Gabriel Heinze e Cicinho. A centrocampo tre mediani di spessore e qualità come Emerson Ferreira da Rosa, Ivan Helguera e Luis Del Sol. In avanti uomini offensivi e di fantasia, ma non di spiccata prolificità: Iago Falque, Antonio Cassano, Julio Baptista. Ci sarebbe pure Fernando Gago da conteggiare, ma potrebbe rientrare in un ideale turnover come cambio in mezzo al campo.
E fuori dal terreno verde? L’uomo giusto per guidare l’undici sembra Fabio Capello, tecnico che ha vinto il campionato sia con la Roma sia con il Real. Non trascurabili nemmeno le candidature di Luis Carniglia e Vujadin Boskov, ma vincenti solo sulla panchina merengues e non su quella capitolina. Quanto ai nomi spendibili per la guida tecnica potrebbero essere inclusi quelli di Carlo Ancelotti e Luis Enrique, ma si tratta di due casi limite. Ancelotti è stato calciatore tricolore della Roma nel 1983 e allenatore del Real della “Decima” nel 2014. Luis Enrique allenatore della Roma nel 2011-2012 e giocatore del Real dal 1991 al 1996.
Nella galleria spiccano pure altre due figure professionali legate allo staff tecnico: il vice allenatore Italo Galbiati e il preparatore atletico Massimo Neri, persone di fiducia di Capello. Per non parlare di Franco Baldini, manager di mercato che l’uomo di Pieris aveva conosciuto a Roma e poi sponsorizzato a Madrid e in nazionale inglese. Baldini, nello specifico, portò in “blanco” Gonzalo Higuain per 13 milioni di euro. L’operazione fiore all’occhiello della sua esperienza iberica. Al dirigente toscano si può attribuire pure l’affare Samuel: comprato per la Roma dal Boca Juniors per ventisette miliardi delle vecchie lire nel 1999 e poi rivenduto al Real anni dopo per venticinque milioni di euro nel 2004. Tuttavia, il centrale argentino non è stato l’unico trasferimento di mercato diretto tra i due club.
Nel gennaio 2006 Cassano trasloca dalla capitale italiana a quella spagnola per cinque milioni di euro. Nelle estati 2007 e 2008 i brasiliani Cicinho e Julio Baptista fanno rotta Madrid-Roma per rinforzare l’allora Roma di Luciano Spalletti. Lo stesso Spalletti di oggi, ma lui al Real non c’è mai stato. Lo ha battute due volte nel doppio confronto andata e ritorno datato 2008. Non una cosa da tutti.
(T.RICCARDI/AS ROMA MATCH PROGRAM)
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