Quarantotto anni dopo Giuliano Taccola chiede ancora giustizia. E lo fa attraverso le parole della moglie che, proprio in coincidenza con l’anniversario della morte (ieri, Taccola morì il 16 marzo 1969) rivolge un accorato appello, come scrive Zucchelli su La Gazzetta dello Sport. Alla comunità, alle istituzioni e alla Roma, che da quando c’è la nuova proprietà americana ha avviato un importante processo di recupero dei giocatori simbolo del passato. È stata istituita una Hall of fame, c’è stato il cambio di indirizzo della sede (da via di Trigoria a piazzale Dino Viola) ed è stato intitolato un campo, quello della Primavera, ad Agostino Di Bartolomei.
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Roma, Marzia Taccola: “La Roma non mi hai mai dato una spiegazione di ciò che è accaduto a Giuliano”
La moglie dell'ex calciatore giallorosso: "Chiedo giustizia e verità per tutta questa vicenda"
E così dice: “La Roma e le istituzioni sportive si sono trincerate nella più assoluta indifferenza e complicità in questi anni senza mai dare una spiegazione di ciò che è accaduto negli spogliatoi di Cagliari (Taccola morì a 25 anni per arresto cardiaco, ndr). Per questo chiedo giustizia e verità per tutta questa vicenda, è un diritto mio, dei miei figli e di Giuliano. Lui è morto sotto contratto e sul luogo di lavoro, mi aspetto che venga adesso ristabilita la verità”.
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