In tanti mesi “il suo calcio” non siamo riusciti a vederlo, o almeno a capirlo. Il tecnico dei miracoli di Champions di un anno fa si è perso strada facendo proprio sul piano a lui più congeniale: quello tattico. La sua Roma giocava male, e reagiva peggio. Una squadra mentalmente e tecnicamente debole indebolita da una campagna di mercato scellerata. Ma avallata, almeno a parole, dallo stesso Di Francesco che il giorno dopo la cessione di Strootman è incappato in uno scivolone dialettico non passato inosservato ai senatori di un gruppo che pian piano lo ha abbandonato. La collezioni di figuracce è lunga: Spal, Bologna, Lazio, Fiorentina, Chievo, Udinese.
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