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Roma, la speranza si chiama Dzeko: “In Champions difficile ripetersi, ma sogno coi tifosi”

LaPresse

Il bosniaco vince il premio di sportivo dell'anno nel suo Paese: "La mia famiglia è la mia forza: quando torno a casa dopo una sconfitta sono arrabbiato, loro mi fanno tornare il sorriso. Il Liverpool? Che peccato quegli errori ai nostri danni..."

Marco Prestisimone

Un po' leader, un po' papà. Che fatica rinunciare a Edin Dzeko: per informazioni chiedere a Di Francesco - che vorrebbe riaverlo in tutti i modi per la partita contro la Juventus di sabato - e alla moglie Amra, decisiva nella scelta di rimanere a Roma e far crescere qui i propri figli, chiudendo le porte al Chelsea e al trasferimento a Londra. Il bosniaco è stato nominato sportivo dell'anno dalla propria Federazione per la seconda volta: "Sono orgoglioso di essere riuscito a soddisfare le aspettative dei miei genitori prima di tutto, e poi anche dei tifosi, del pubblico e dei media che riconoscono i miei sforzi per promuovere la Bosnia in Europa e nel mondo", ha detto al portale bosniaco Nezavisne. 

CHAMPIONSI tifosi della Roma invece aspettano di tornare ad esultare per i suoi gol, che l'anno scorso hanno trascinato la Roma al terzo posto in campionato e fino alla semifinale di Champions League: "Lotta, desideri, volontà, felicità e tristezza: tutto questo è stato il mio ultimo anno. Io ho continuato a dare il meglio di me e così farò fino a quando giocherò. Se mi avessero detto che avremmo giocato la semifinale di Champions, avrei riso - continua Dzeko -. Tuttavia, piano piano abbiamo preso fiducia e abbiamo cominciato a credere nelle nostre possibilità. È stata una delle migliori stagioni della storia della Roma e la mia migliore in Champions - e forse quel gol al Chelsea il più bello della mia carriera -. Alla fine ero triste, perché ero convinto che avremmo potuto giocare la finale se non ci fossero stati errori ai nostri danni".

Un'annata difficilmente ripetibile, ma il sorteggio con il Porto di ieri ha stuzzicato la fantasia di qualche inguaribile romanista, che spera di riveder rinascere la Roma di Di Francesco per sognare di nuovo con lei nell'Europa dei grandi: "Proveremo a ripetere qualcosa di simile, anche se penso che la scorsa stagione non possa essere ripetuta - aggiunge Dzeko -. È stato tutto strano, specialmente quelle partite fantastiche con Barcellona e Liverpool, incerte fino alla fine". 

AMOR - La Roma è diventato il grande amore di Dzeko, fin dal suo arrivo dal Manchester City. Quest'anno è entrato nell'élite dei grandi attaccanti della storia giallorossa, arrivando a 80 gol: "Segnare è il mio lavoro. Sono felice di aver scritto in così poco tempo il mio nome nella storia di un club come la Roma, che nel passato ha avuto grandi attaccanti. Ma questo è solo un incentivo a dare ancora di più in futuro. Le aspettative dei tifosi sono grandi, ma le mie sono enormi".

La Roma sì, ma anche la sua famiglia. Eccoli i grandi amori di Edin Dzeko, che dalla moglie e compagna di vita Amra ha avuto Una e Dani, nato proprio nella Capitale: "Essere padre è il ruolo più bello e impegnativo mai avuto. Le luci dello stadio, centomila persone sugli spalti, tutto è bellissimo... Così come gli applausi, i cori e tutto il resto. Ma quando tuo figlio ti chiama, ti abbraccia e ti bacia, capisci che è la sensazione più bella del mondo. Chi ha bambini so di cosa parlo, perché dopo una sconfitta torno a casa sempre arrabbiato, ma la famiglia mi sta aspettando e mi regala un sorriso. Con loro niente è impossibile".

Un pensiero che può diventare un invito: alla sua Roma e ai suoi tifosi. Entrambi lo aspettano per esultare insieme. Magari già da sabato.