Alla ricerca della formula per sbloccare l'attacco. E' un Fonseca in versione alchimista quello al lavoro tra le mura di Trigoria. Sistemata la difesa con Smalling, ora il problema è infatti il reparto avanzato. Tre gol in questo avvio stagionale: la perla estemporanea di Pedro contro l'Udinese, l'uno-due di Veretout contro la Juve frutto di un calcio di rigore e di una situazione di gioco rotto in contropiede. Poco, troppo poco, specialmente considerando la sesta posizione nella speciale classifica dei tiri fatti con 43 conclusioni. Un trend da invertire già dalla sfida con il Benevento, quando potrebbe entrare in campo dal primo minuto quel triangolo offensivo rovesciato su cui lo staff sta lavorando in questo momento di pausa delle nazionali. Un trequartista in appoggio a due punte, abili a dialogare e a scambiarsi le posizioni per favorire inoltre l'inserimento di uno dei centrocampisti. Una nuova Roma che possa risolvere i vecchi problemi.
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Roma e il mal di gol, Fonseca studia la formula per risvegliare l’attacco
Mkhitaryan e Dzeko rimangono i leader di un reparto più tecnico e duttile con le aggiunte di Pedro e Mayoral. Carles Perez cercherà il rilancio
Mayoral-Pedro, furie giallo-rosse
Fari puntati su Borja Mayoral. Quasi un gol a partita nella Castilla del Real, centravanti di manovra - alla Benzema - nelle sporadiche apparizioni con la prima squadra, quasi sempre chiamato in causa nel Levante a giocare in un attacco a due. Grande attitudine quindi al dialogo avanzato, poco killer instinct, con il magro bottino di 21 gol totali in circa 100 presenze da professionista. Lo spagnolo sta utilizzando il momento di stanca della stagione per affinare l'affiatamento con i compagni e con lo staff, consapevole che la sua energia e la sua voglia di rivalsa saranno fondamentali. C'è un Dzeko da far rifiatare e soprattutto, da spalla del bosniaco in campo, potrà usufruire della quantità di gioco da lui creata e togliergli il peso di un attacco che in questi anni Dzeko ha dovuto sempre trascinare. Occhio alla scheggia impazzita Pedro. Piedi da trequartista, ma esperienza e fiuto per il gol che lo hanno fatto a segnare ovunque e in ogni occasione, anche nelle finali. Da rifinitore ha già fatto male all'Udinese. Una capacità di intendere il gioco che potrebbe portarlo a giocare sia vicino a Dzeko sia da guizzante punta di riferimento in un attacco dinamico e senza punti di riferimento, abbandonando definitivamente il gioco da esterno puro della sua esperienza al Chelsea. Tecnica e velocità, due delle caratteristiche con cui Carles Perez si era segnalato nella sua primissima parte dell'avventura romana. Un sinistro promettente, che si è però inceppato sul più bello. La ripresa dal Covid non lo ha di certo aiutato, ma la nuova formula offensiva potrebbe permettere a lui di riscalare le gerarchie e a Fonseca di avere un'ulteriore soluzione in avanti.
Edin e Henrikh, il perno e l'equilibratore
Un triangolo che potrebbe avere come vertice basso Mkhitaryan, in supporto alle due punte ma con licenza di far male in ogni occasione. L'armeno è stato uno dei migliori realizzatori d'Europa in percentuale della scorsa stagione e i suoi strappi palla al piede, come dimostrato già quest'anno contro la Juve, potranno creare quella superiorità numerica ricercata da Fonseca. La sua intelligenza tattica, che lo ha portato ai tempi dell'Arsenal ad essere arretrato addirittura a centrocampo, ne fa il trequartista ideale da avere anche in fase difensiva. In qualità di primissimo schermo durante la fase di costruzione avversaria. La voglia di Mayoral, la furbizia di Pedro, la duttilità di Mkhitaryan e i gol di Dzeko. Il bosniaco rimane il riferimento realizzativo per eccellenza, ma chi gli orbiterà vicino avrà più opportunità di far male alle difese avversarie. Se Under e Kluivert erano infatti più uomini di fascia e di uno contro uno, Mayoral e Pedro hanno maggiormente nelle corde il dialogo stretto e il gioco di reparto. Un gioco di squadra offensivo che potrebbe risolvere il mal di gol della Roma di Fonseca.
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