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De Rossi: “Sanches ok, Smalling forse con l’Inter. Dybala in campo è libero come Totti”

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Il tecnico giallorosso prende la parola alla vigilia della sfida di domani contro il Cagliari di Ranieri: "Renato è più avanti, ma va usata cautela. Per la lista ho deciso in base alla doppia chance per ogni ruolo. Dybala? In campo faccia come...
Redazione

La Roma e Daniele De Rossi puntano la terza vittoria consecutiva per tornare davanti al Bologna, staccare la Fiorentina e guadagnare terreno su Atalanta o Lazio, impegnate alle 18 nello scontro diretto. Domani sera nel Monday Night all'Olimpico arriva il Cagliari del grande ex Claudio Ranieri, a caccia di fondamentali punti salvezza. Orfano ancora di Azmoun e Ndicka, ma con Sanches e Smalling che si sono riaffacciati in gruppo, il tecnico giallorosso affronta i sardi con i due nuovi acquisti a caccia dei primi minuti con la Roma. De Rossi prende la parola in conferenza stampa alla vigilia della partita col Cagliari.

DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA

Settimana piena di lavoro: che risposte ha avuto? "La settimana piena è tanta roba per un allenatore, anche se siamo contenti che ripartano le coppe e vogliamo starci più a lungo possibile. Abbiamo lavorato tanto su diverse cose, puoi dare stimoli diversi che possono essere assimilati. Abbiamo spinto forte e i ragazzi hanno risposto benissimo di testa e di gambe".

Come si stanno inserendo Angeliño e Baldanzi? "Hanno qualità nelle giocate, nel posizionamento senza palla, nel calcio, nei primi passi. Mi piace che siano di qualità, poi l'inserimento dopo tre giorni è quello che è, ma anche nell'interazione con i compagni li vedo svegli".

Sulle scelte per la lista Uefa. "Io non ho fatto la lista Uefa, ho fatto i tre cambi che ci erano consentiti. Ho dato la precedenza alla formazione, con una doppia chance in tutti i ruoli. Avevo tre posti per cinque giocatori, come centrali eravamo tanti e ha pagato Huijsen, ma sia lui che Kristensen li reputo importantissimi, giocheranno in futuro. Purtroppo due dovevano rimanere fuori per forza".

Il punto della situazione su Renato Sanches e Smalling. “Sanches è un pochino più avanti di Smalling. Per Chris abbiamo modulato i carichi, faceva esercitazioni non troppo pesanti, Renato ha fatto tutti gli allenamenti con noi, ha completato il recupero ed è con noi, dobbiamo stare sempre attenti ma sarà convocato. Smalling lo rivedremo forse con l’Inter o il Feyenoord”.

Si è fatto un lavoro anche sulla testa di Sanches? “Quando vai dal dottore ti chiede come stai, non come stavi. Non è un passato felice dal punto di vista degli infortuni nell’ultimo annetto, ma ha dimostrato subito disponibilità, lo staff lo stava già curando. Lo vedo tranquillo e a posto psicologicamente, poi non so il passato. Tutti hanno bisogno di qualcosa, di cose diverse, l’allenatore bravo deve toccare i tasti giusti nei momenti giusti”.

Ritrova Ranieri. “Mi unisce un bel legame. Con lui ho vissuto i due momenti più emozionanti qui, l’anno in cui abbiamo sfiorato lo scudetto e l’anno in cui ci siamo accompagnati alla porta a vicenda, lasciando la nostra squadra del cuore. E quando questi momenti emozionanti li passi accanto a un uomo come lui è sempre un bel guadagno. Con il suo fare elegante e romanesco, l’intelligenza acuta, esci sempre arricchito da una chiacchierata con lui. Ho un affetto sincero per lui, mi farà più piacere rivederlo e batterlo stavolta dopo averlo ritrovato l’anno scorso a Cagliari. Oltre al rispetto come allenatore ho un affetto vero per lui”.

Domani dovrà scegliere tra Cristante, Pellegrini, Paredes e Bove. Come si è orientato? “C’è anche Sanches, che ovviamente non partirà titolare. E Aouar che può giocare dietro la punta o a centrocampo. L’Inter tiene fuori Asllani e Frattesi, è un vantaggio anche per me avere giocatori così. Bisogna capire in base all’avversario, fare la formazione per la partita di oggi e quella dopo. È un gioco divertente, anche se non è divertente lasciare fuori giocatori. Come Zalewski. Ma sai sempre che puoi contare su alternative importanti, con 11 giocatori forti vinci le partite, con una rosa forte ottieni i posizionamenti che vuoi. Devi ruotarli, è un bene che abbiano caratteristiche diverse, sono tutti irrinunciabili e spero di scegliere bene a quali rinunciare”.

Dybala spesso si abbassa a prendere il pallone, è una cosa che volete superare aiutandolo a essere più incisivo negli ultimi metri o è una sua caratteristica? “Ci sono giocatori che hanno talento e lettura della giocata della situazione tale che un po’ di libertà in più gliela devi dare. Magari esce una giocata decisiva per i compagni se si abbassa, l’importante è che qualcuno vada a occupare il suo spazio. Il nostro obiettivo è occupare bene lo spazio, uscire dalla prima pressione e arrivare a giocare a ridosso dell’area di rigore, e lì lui di base fa quello che gli pare. È giusto così, la maggior parte dei giocatori negli ultimi 16 metri devono avere 2-3 appigli ma la soluzione la trova lui. Ho giocato 20 anni con Totti, nessuno gli diceva dove doveva giocare. Noi dovevamo solo abbassare la testa e aspettare che arrivasse la palla da spingere dentro. Se riconosci che quel tipo di talento ce l’ha Dybala dobbiamo sfruttarlo”.

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