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Pioli: “La Roma è un avversario forte, dobbiamo limitarli tecnicamente”

Getty Images

L'allenatore rossonero sulla sfida contro gli uomini di Fonseca: "Difficile il recupero di Calhanoglu. I giallorossi ci somigliano"

Redazione

Il Milan di Stefano Pioli è la squadra più in forma del campionato, non perde da ben 21 partite consecutive e in questa stagione ha solo vinto. I rossoneri sono certi già di concludere questa quinta giornata di campionato ancora in testa alla classifica e da soli, visti gli stop di Sassuolo e Atalanta. Per questo il compito della Roma sarà ancora più difficile nella supersfida di domani sera a 'San Siro'. Un match che richiama antiche rivalità e amicizie, una sorta di derby per lo stesso Pioli - ex allenatore della Lazio - che ha presentato la partita in conferenza stampa.

"Ogni partita è importante, abbiamo cominciato bene e dobbiamo continuare. Affrontiamo un avversario forte che nelle ultime 6 trasferte ne ha vinte 5. Un avversario che assomiglia al Milan, hanno confermato un allenatore che ha fatto bene al primo anno in Italia, hanno inserito giovani forti come Kumbulla, hanno preso un giocatore importante come Pedro. Una squadra ambiziosa ma lo siamo anche noi, sarà una partita aperta".

Con qualsiasi risultato il Milan rimane primo in classifica

"Siamo solo all'inizio, dobbiamo prepararci bene per superare questo esame difficile. È solamente un'altra partita, 3 punti a disposizione, dovremo cercare di giocare una partita tecnicamente di alto livello perché sono avversari di valore".

Dzeko contro Ibra

"Se pensiamo alla partita di giugno cambiano le caratteristiche, Ibra e Rebic hanno caratteristiche differenti. Zlatan ci dà tante soluzioni, sia Ibra che Dzeko sono due registi offensivi. Dovremo cercare di limitare i rifornimenti per Dzeko".

Dopo un'inizio di stagione straordinario può essere la prova del nove?

"Secondo me ogni partita sarà la prova del nove, noi dobbiamo interpretarla come sappiamo fare. Dobbiamo giocare al massimo e poi valuteremo il tutto. Noi dobbiamo pensare al nostro percorso, continuare a pensare ad ogni singola partita come quella più importante. Domani sarà importante anche per la classifica".

Sulle rotazioni

"Era importante alzare la competitività e prendere giocatori giovani e forti. La proprietà è stata brava ad inserire giocatori che ci stanno alzando il livello, tutti sanno che rendendo meglio del proprio compagno avranno la possibilità di essere scelti. 5 cambi ci danno tante possibilità, mai come adesso si possono cambiare le partite. È importante chi scende in campo dall'inizio ma anche chi entra in corsa".

Su Calhanoglu

"Diciamo che in questo inizio siamo stati molto bravi a non far pesare assenze importanti come Ibra, Romagnoli, Calha. Era importante avere più titolari a disposizione. Calhanoglu e Rebic stanno meglio. Rebic non ci sarà domani, faremo un controllo nei prossimi giorni. Hakan ha ancora due allenamenti ma domani sarà difficile".

Su cosa migliorare

"Tante situazioni che possiamo sviluppare meglio, possiamo capire ancora meglio i momenti della partita. Capire quando c'è bisogno di alzare i ritmi o palleggiare. Le partite cambiano all'interno della stessa gara. È una crescita che arriverà col tempo e in base agli avversari che troveremo. La crescita deve essere continua".

Sul turnover equilibrato

"Capisco le dichiarazioni di Gasperini, ma devi inserire i nuovi e dargli la possibilità di metterli alla prova. Facendo questo devi mettere in preventivo che qualcosa possa non essere riconosciuto come identità. La nostra identità è bella chiara, per i nuovi arrivati è facile capire come muoversi in campo. Io onestamente vedo solo aspetti positivi nelle 5 sostituzioni. Penso a schierare l'11 migliore per l'inizio gara, la preparazione alla partita è l'aspetto più importante del mio lavoro. Ora è più complicato perché la facciamo in due giorni, mi piace pensare che avere 5 cambi mi permette di cambiare caratteristiche e partite. Fin quando ci daranno di andare con 23 giocatori credo che sia l'aspetto più giusto sfruttare tutti i giocatori a disposizione".

Il Milan nel post lockdown è diventato una "ammazzagrandi". Il processo di maturazione della squadra è a buon punto?

"Mi piace definire i miei giocatori giovani ma maturi, me lo dimostrano con i comportamenti. Abbiamo anche personalità forti come Romagnoli, Kjaer, Donnarumma. Non è la carta d'identità a dire se siamo maturi, ma i comportamenti. Siamo consapevoli del nostro percorso. La nostra forza è quella di mantenere un equilibrio mentale. Dopo le critiche abbiamo pensato solo a lavorare, ora dobbiamo fare lo stesso anche se riceviamo complimenti. Anzi, ho chiesto alla squadra di dare ancora di più per diventare davvero ambiziosi. È bello che le aspettative si siano alzate".

Cinque anni fa Donnarumma esordiva in Serie A, quanto è diventato importante per il Milan. È preoccupato per il contratto?

"L'avevo solo affrontato da avversario e potevo solo apprezzare le qualità tecniche. Qui ho trovato un ragazzo più grande rispetto alla sua età. Nella mia esperienza la sua crescita è stata continua, la sua disponibilità è tanta e sta crescendo in tutto quello che fa, dall'alimentazione alla cura dei particolari, è già di altissimo livello ma ha ancora tanti margini di miglioramento. Sono molto soddisfatto del suo approccio. Non sono preoccupato per il futuro perché fin quando vedo giocatori così attenti e positivi sono tranquillo e so che la società sta lavorando in una determinata direzione".

Su Tonali

"Con il Celtic ha avuto un inizio gara non semplicissimo ma poi è cresciuto, sta ancora cercando la miglior condizione. Ha bisogno di un po' di tempo ma è un giocatore forte e maturo e sono sicuro che può essere un titolare di questa squadra".

Le da fastidio sentire che per qualcuno il Milan è ancora una sorpresa?

"No, onestamente non è che perdo il sonno. Già dormo poco di mio (ride, ndr). È giusto che ognuno la possa pensare come crede. Sono convinto che il nostro sia il percorso giusto, e sono consapevole che ci sono situazioni da migliorare per arrivare a certi livelli. La nostra mentalità deve essere questa, pensare che ogni partita sia la più importante. Le somme le tireremo alla fine e vedremo chi avrà avuto ragione".

La gestione sul 2-0 contro il Celtic un po' troppo passivo?

"Sono d'accordo, una squadra che ottiene certi vantaggi non deve assolutamente lasciarli. Dobbiamo continuare a giocare il nostro calcio con qualsiasi risultato, ma non è sempre così facile dominare le partite. Il celtic nel secondo tempo ha cambiato posizioni, non siamo riusciti ad essere sempre aggressivi e altri come ci piace fare ma è anche vero che il terzo gol l'abbiamo segnato su un recupero alto. La squadra forte mantiene i vantaggi per tutta la partita. Questo non è il mio momento ma il nostro momento che dobbiamo cercare di far durare il più possibile. Non abbiamo ottenuto nulla, dobbiamo solo pensare a lavorare e alla prossima partita".

Ha scelto Krunic come trequartista perché ha trovato un po' quel Nocerino che Ibra aveva bisogno?

"Credo che Krunic possa giocare sia nei due mediani ma anche come centrocampista offensivo. Il nostro trequartista che sia Hakan, Krunic o Diaz deve lavorare tanto e saper attaccare gli spazi quando Ibra viene tra le linee. Krunic ha queste qualità e sono contento per il gol perché sono situazioni che proviamo e riproviamo in allenamento".

21 risultati utili consecutivi non possono essere solo un caso, si può alzare ancora l'asticella?

"In tante situazioni, sia nelle prestazioni individuali che quelle collettive. Siamo una squadra che lavora insieme da meno di un anno, la confidenza e il saper riconoscere certe situazioni in campo possono solo crescere. Adesso è importante non fermarsi solo sugli aspetti positivi e concentrarsi su quelli negativi. Dobbiamo curare molto i dettagli e capire che ogni singolo pallone può essere quello decisivo".

Il Milan deve puntare più in alto della Champions? Hai qualche giocatore che preferisci inserire a gara in corso?

"Io credo che noi abbiamo l'obiettivo di superare tutte le squadre che l'anno scorso ci sono state davanti. Il nostro gap con le prime 4 era di parecchi punti. Ora pensiamo a migliorare quello e superare Roma, Atalanta rispetto l'anno scorso. Un passo alla volta, una partita alla volta. Ora il nostro avversario è la Roma e pensiamo solo alla Roma. È vero che ci sono giocatori che hanno questa capacità di entrare subito in gara anche se giocano uno spezzone di partita, ma io cerco di schierare sempre la migliore formazione possibile in base alle nostre condizioni e alle caratteristiche dei nostri avversari".

(Milannews.it)