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Pallotta: “Totti voleva allenare, io gli ho detto di fare lo scout. Monchi non conosceva Zaniolo”

Redazione

"Zaniolo l'ha preso Baldini, Monchi non lo conosceva"

"Io, Baldini e Monchi ci siamo visti a Londra diverse volte in una stanza privata accanto al Baumont Hotel. Nei primi incontri diceva tutte cose giuste. Mi prendo l’intera colpa per averlo scelto. Salah? L’ho amato, non volevo venderlo, ma non avevo scelta. E lui sarebbe andato via comunque, perché voleva dimostrare quanto valesse. Avrei tenuto anche Alisson, ma la Roma non poteva eguagliare lo stipendio offerto dal Liverpool a causa dei ricavi mancati dallo stadio”.

Sugli acquisti

"Mi sono fidato di lui. Non conoscevo la storia di alcuni calciatori, ma lui sì. Avrei dovuto intervenire prima, ma l’ho assunto per fare questo lavoro e l’ho lasciato fare. L’ho assunto pensando fosse il migliore al mondo e lui era l’esperto di calcio, non io. Under è stato un buon acquisto, anche se non ha mai raggiunto il livello che sperava. Kolarov lo adoravo. Zaniolo è arrivato al 100% grazie a Baldini. Franco ha chiamato l’Inter e gli ha detto che avrebbe voluto Zaniolo. La risposta di Monchi è stata 'Chi è?'. Inoltre vorrei aggiungere che è falso che Monchi fosse un burattino di Baldini, come ha scritto qualcuno. Monchi voleva lavorare con Franco e imparare da lui".

Sull’ego di Monchi

"Non voleva ricevere aiuto, non ascoltava nessuno. Non importa cosa avremmo avuto da dire. Un altro errore che ho fatto è che avrei dovuto rendermi conto che si faceva chiamare Monchi. È come se ti facessi chiamare Madonna. Doveva essere un segnale di avvertimento. Non puoi avere un piano B se non hai un piano A. Alla fine, credo che non avesse un piano A".

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