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Pallotta: “Sarà il nostro anno ma senza stadio vado via. Scioccato dalla Uefa, il Milan fuori di testa”

Il patron giallorosso: "Kolarov un colpaccio, Gonalons sarà la rivelazione. Amavo Spalletti ma pensava solo a litigare con la stampa"

Redazione

In questi giorni James Pallotta sta approfittando per vivere quotidianamente la sua Roma in America. Il patron giallorosso oggi ha festeggiato il rinnovo di Nainggolan e ai microfoni di SiriusXM FC e Associated Press ha soprattutto parlato del suo rapporto con il nuovo ds Monchi. "Io e lui ci siamo presi immediatamente e in due mesi è stato una vera e propria benedizione", le parole al miele di Pallotta. Su Nainggolan: "È uno dei calciatori più importanti sul campo di gioco, su questo non c'è dubbio".

INTERVISTA AD ASSOCIATED PRESS

Sulla possibilità di vendere il club...

Non vogliamo venderlo, pensiamo ci siano ottime possibilità di costruire una grande squadra, uno stadio con strutture anche di intrattenimento. Ma se non riuscissi a ottenere l'ok, allora qualcun altro dovrà prendersi la briga di farlo al posto mio.

Il prossimo mese saranno cinque anni dal suo insediamento...

Allora avrei voluto conoscere il calcio come lo conosco ora, così come i giocatori. Ci sono davvero molte cose da imparare. Nei primi anni ho speso davvero tanto tempo per il lato finanziario del club, con le banche... Ho ereditato molte cose che hanno avuto bisogno di una sistemata, ma adesso siamo in ordine su molte cose.

Le spese del Milan?

Sono sconvolto dalla Uefa, è uno scherzo. È pazzesco, non ha senso, non hanno soldi. I responsabili del fondo Elliot sono miei amici, possederanno la squadra, hanno un debito.

Il ruolo di Totti da dirigente?

Francesco ha bisogno di un po' di tempo per pensare, abbiamo avuto molte conversazioni. Lo aiuteremo e lavoreremo con lui per il suo bene e quello della squadra.

Che ne pensa dell’acquisto di Kolarov?

Un colpaccio.

Gonalons cosa porterà alla squadra?

Penso che sarà una grande sorpresa in relazione a quanto l’abbiamo pagato. Credo che il centrocampo sia il più forte che abbiamo mai avuto.

Alcuni giocatori presi non sono molto conosciuti, fa parte del piano di Monchi?

Questo è quello che lui fa veramente bene. Ha una rete enorme e lavora ininterrottamente. Non so neanche se dorme, cosa che mi piace perché non dormo neanche io.

Com’è il suo rapporto con la stampa italiana?

La loro capacità di manipolare le storie van ben oltre quello che succede negli States. E’ da molto tempo che quando mi sveglio non leggo più i giornali. Non li raccolgo neanche più. Ogni volta che leggo un articolo o qualcosa di simile vorrei solo buttarmi dalla finestra. Scrivono solo cose sbagliate.

Spalletti aveva un rapporto difficile con i media.

Lui ci pensava spesso. Io andavo nel suo ufficio e dicevo “Luciano come va oggi?”, poi usciva e andava da qualcuno a chiedere “cosa pensi che significhi?”. Io lo amavo, ma la stampa lo ha fatto impazzire. Voleva solo litigare con loro.

Di Francesco?

Eusebio ha giocato con la Roma, era molto apprezzato, lo conoscevano. Ogni tanto quando prendi un nuovo allenatore senti qualcuno della stampa dire “brutta scelta, brutta scelta”. Ma tutti pensavano che lui fosse bravo. Ero scioccato.

INTERVISTA A SIRIUS XM

Come state gestendo la questione del Fair Play Finanziario? La convince la strategia di mercato del Milan?

Siamo rappresentanti del fair-play finanziario per come abbiamo cambiato le cose rispetto alla precedente proprietà. Parlando del Milan, non ho idea di cosa stia succedendo. Non ha senso. Non hanno i soldi in primo luogo per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra a un interesse piuttosto alto. Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per comprare giocatori: a un certo punto ne pagheranno le conseguenze. Loro dicono che è tutto per qualificarsi in Champions League, ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa! Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco…

Come è nata l’idea Spalletti?

Abbiamo iniziato con Spalletti, per due anni ho visto Garcia che aveva fatto bene fino all'anno prima, poi per una certa ragione decise di fare diversamente e i ragazzi non erano neanche più in una buona forma fisica. C’erano state proteste da parte di alcuni dei ragazzi che non erano mai stati peggio a livello di forma fisica, che è pazzesco, per dirlo loro… Ho chiesto a un paio di amici di chi mi sarei potuto fidare nel mondo del calcio e uscì fuori il nome di Luciano. Siamo stati abbastanza fortunati ad averlo nelle 18-19 partite rimaste, ha perso con la Juventus ed è rimasto imbattuto per le successive 17 partite.

Cosa è successo con Sabatini? Perché ha scelto Monchi?

È il cambiamento che pensavo andasse fatto realmente perché avevo perso molta fiducia nel mio diesse dopo i primi due anni. Non solo per il tipo di giocatori che stavamo comprando, ma per un po’ di questioni. I primi due anni sono stati ottimi, ma avremmo dovuto costruire sulla base di quelli e invece lui continuava semplicemente a fare cassioni. Quindi ad agosto, parlando con Franco Baldini, ho detto che avremmo dovuto prendere un altro direttore sportivo. Ho chiesto di Monchi, Baldini mi ha detto che non sarebbe andato via dal Siviglia, ma che gli avrebbe fatto una telefonata. Uscì fuori che Monchi voleva parlarmi! Voleva andare via, abbiamo avuto delle riunioni segrete e ci siamo trovati bene fin da subito. Siamo stati fortunati a prenderlo perché qualcun altro lo voleva per molti più soldi. In due mesi è stato un dono del cielo.

Cosa ne pensa di Nainggolan?

Ho parlato con lui, gli ho detto ovviamente di volerlo tenere e che lo staff e Monchi volevano altrettanto. Dal mio punto di vista, lui è uno dei più importanti giocatori. Non si ferma mai, è completo. C’è stato un periodo lo scorso anno in cui è stato molto importante per prendere punti, visto che ci siamo qualificati per la Champions League finendo un solo punto avanti al Napoli. C’è stato un periodo di sei partite di fila in cui le persone non si sono rese conto che Radja stava giocando con problemi muscolari, senza mai uscire dal campo. È molto importante per noi.

De Rossi è pronto per essere il capitano di questa squadra?

Quest’anno sarà il capitano, ma già ora vedo un cambiamento nel suo temperamento. Lo vedo anche in altri giocatori, sono molto concentrati e credono sia il loro anno. Potete vedere come interagiscono, negli anni passati c’era la musica nello spogliatoio, adesso ho notato che non c'è più. Quando ho chiesto il motivo, loro mi hanno risposto: “Basta con quella me***!”.