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Il Pagellone: Fonseca, la mediocritas non è aurea. Veretout come un cognac

Francesco Balzani

M’ama o non m’ama. Passano le primavere la margherita resta la stessa. Edin Dzeko divide, si allontana, poi si riavvicina e convince tutti che di meglio al momento nella rosa della Roma non c’è. Perché nessuno come il bosniaco fa la differenza. Nel bene, e nel male. Perché l’assenza causata dai problemi con Fonseca è costata tanto brecciolino nella corsa a un Europa più dignitosa. Perché quando è tornato ha fatto la differenza in Italia e in Europa. Ha segnato poco, meno di altri attaccanti ben meno illustri di lui. Ma Dzeko non è solo gol, è tanto altro. Forse la margherita ha finito davvero i petali, ma per sostituirla serve un vero tulipano.

 LaPresse