Roma-Udinese è ormai alle porte. Uno dei protagonisti delle tante sfide degli ultimi anni tra i giallorossi e i friulani è sicuramente Totò Di Natale, un grande campione che se avesse accettato di lasciare Udine avrebbe sicuramente vinto e guadagnato di più. Il 37enne ha rilasciato un'intervista al Corriere Dello Sport, di cui vi riportiamo alcuni stralci in cui il numero 10 bianconero parla soprattutto della gestione del fine carriera di campioni come lui e Totti.
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Di Natale: “Totti è una persona eccezionale. Spalletti ci avrebbe fatto rendere al massimo insieme”
"Penso che il compito di come e quando utilizzare un calciatore spetti all’allenatore. Io se sto bene vorrei giocare sempre, ma so anche che con l’intensità e la fisicità del calcio moderno ogni tanto rifiatare fa bene"
Domenica affronta Totti. Perchè voi, insieme a Toni, siete ancora i più forti? I giovani non hanno le stesse motivazioni?
«Ho già detto altre volte che se io, Toni e Totti continuiamo a fare bene e segnare c’è qualcosa che non va (ride... n.d.r.). Battute a parte, posso solo dire che l’età conta fino ad un certo punto: l’importante è lavorare sempre con entusiasmo e non trascurare nessun dettaglio. Con i metodi di allenamento moderni anche giocatori come noi, un po’ avanti con gli anni, possono continuare a fare la differenza. Ai giovani del calcio di oggi manca forse un po’ di quella gavetta che abbiamo fatto noi. iniziando a giocare in un periodo dove non era tutto organizzato come adesso. Io ho fatto sacrifici per diventare professionista. oggi i giovani ne fanno meno, ma non è certo colpa loro. Il sistema è migliorato ed è un vantaggio per tutti. E’ anche vero, però, che se un giovane è bravo alla fine trova lo spazio che merita».
A Roma si discute molto della gestione di Totti. Alla vostra età come deve essere utilizzato un grande campione?
«Penso che il compito di come e quando utilizzare un calciatore spetti all’allenatore. Io se sto bene vorrei giocare sempre, ma so anche che con l’intensità e la fisicità del calcio moderno ogni tanto rifiatare fa bene. E’ importante, e l’Udinese lo fa, considerare che un giocatore di trentasette anni non è come uno di venti. Si deve trovare il giusto equilibrio e noi lo facciamo con allenamenti personalizzati, misurati sullo stato di forma. Io posso solo ringraziare l’Udinese per lo staff che mi mette a disposizione».
All’andata al Friuli la Roma vinse una partita che fece discutere. Volete prendervi la rivincita?
«L’andata ormai appartiene al passato, noi pensiamo alla gara di domani. E’ inutile ripensare a quel risultato. Sappiamo che la Roma è molto motivata perché vuol difendere il primato cittadino e il secondo posto. Noi però con le grandi abbiamo sempre dimostrato di potercela giocare. Daremo il massimo per far risultato, questo è sicuro».
Lei e Totti avete sfiorato l’opportunità di giocare insieme, Spalletti la voleva alla Roma. Avreste formato un tandem esplosivo?
«Totti è un calciatore e una persona eccezionale e con Spalletti ho ancora oggi un grande rapporto. Non ho mai pensato a come sarebbe stata una coppia d’attacco con lui, il mister avrebbe sicuramente trovato il modo per farci rendere al massimo».
Come finirà domenica all’Olimpico?
«Finirà sicuramente con un abbraccio tra me e Francesco…».
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