La conferenza stampa di José Mourinho nasce da un doppio confronto. Quello con l’ufficio stampa della Roma, ovviamente, ma anche e soprattutto quello i suoi manager di comunicazione inglesi (che fanno parte del gruppo Mendes). Mourinho, infatti, ha scelto il profilo basso perché, d’accordo con chi lo aiuta nella comunicazione, ha voluto non infiammare una piazza come Roma. E ha scelto, in queste prime settimane, di far parlare più le immagini che le parole. Questo ha concordato con il suo staff e quindi sì ai selfie, al video della Vespa o alle foto della cover del telefono, no ai proclami. E così sarà anche per le prossime settimane.
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Mourinho tra privacy e il “sì” alle immagini: i retroscena della conferenza
Con il suo staff che si occupa di comunicazione ha scelto come muoversi in queste prime settimane
Dove abita Mourinho?
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No, per ora, anche ad una nuova casa. In questi giorni il portoghese si divide tra Trigoria e un hotel top secret, poi deciderà se andare davvero al secondo piano di Palazzo Taverna o cambiare location. Anche in questo caso low profile: Mourinho vuole pensare solo al lavoro sul campo, della casa si occupano la moglie e un paio di persone di sua fiducia, con la Roma di supporto. Stop.
Le interviste internazionali
Prima della conferenza di ieri Mourinho ha rilasciato un’intervista a dei media cinesi e nelle prossime settimane sono previste quattro o cinque interviste one to one con canali internazionali. Anche in questo caso Mourinho non parlerà troppo della città, fedele alla linea del “non siamo qui in vacanza”, ma parlerà del lavoro da fare, del tempo e del progetto. E pazienza se in qualche intervista gli mancherà la voce dei giorni migliori (come ha fatto notare stamattina agli inglesi), le priorità ora sono altre. E lo hanno capito tutti, in ogni lingua.
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