Mourinho, l’esonero deciso dopo il derby: ecco i motivi dei Friedkin

A ciel sereno, o meglio non proprio sereno. L'esonero di Mourinho ha colto di sorpresa in tanti questa mattina anche perché fino a ieri pomeriggio la sua posizione sembrava ancora stabile, almeno fino a fine stagione. E invece nella notte dopo il derby è tutto precipitato. In un vertice con la società sono state spiegate tutte le difficoltà a gestire una rosa scarna, dall'altra lato si pretendevano risultati migliori di quelli ottenuti da Bologna o Fiorentina in virtù degli acquisti fatti e degli stipendi alti. Troppi pochi 29 punti in 20 partite, da condannare l'uscita dalla coppa Italia. Dopo una notte di riflessioni è arrivato quindi il comunicato del club. Le ragioni che hanno portato all'addio a uno dei tecnici più amati e dopo solo 8 mesi dalla finale di Budapest sono legati essenzialmente ai risultati, ma anche ad alcune dichiarazioni ed atteggiamenti che hanno usurato col tempo la pazienza dei Friedkin. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il derby di mercoledì scorso dopo le tre sconfitte in trasferta. Così dall'idea di un rinnovo si è arrivati alla rottura totale per provare a rimettere in piedi la stagione e ottenere gli obiettivi fissati. La valutazione è stata fatta esclusivamente dai Friedkin con comunicazione diretta di Dan al tecnico. La prima spaccatura con la piazza ha aiutato senza dubbio la proprietà che non parlerà come di consueto.  La decisione è stata presa quella notte, prima ancora di San Siro consci di un "cambiamento immediato e necessario". Mourinho lascia a Roma due finali europee e tanti rimpianti. Chi lo sostituirà saprà fare meglio?

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