"O noi, o lui". Sembra passato un secolo, eppure non è cambiato niente. O meglio, qualche cosa di diverso c'è ed è il momento a imporre scelte che vanno contro i soliti proclami: Lotito è ancora al timone, più saldo che mai, rispetto a qualche tempo fa sono i tifosi biancocelesti ad aver cambiato rotta. È la magia del derby, di una gara che percuote l'anima riuscendo dove niente aveva osato instillare qualche dubbio: in realtà ci sono anche i risultati della squadra, una prima parte di campionato ottima e il ricordo sbiadito di battaglie "contro il sistema" che permettono una domenica di riposo agli ideali da ultras. È il web laziale che chiama a raccolta le energie per tifare compatti, per riempire gli spalti e rialzare la testa in una "guerra etnica"contro i rivali romanisti.
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Lazio-Roma, il web biancoceleste: “Tre punti facili. Non vincono nemmeno con i rigori”
Il derby infiamma i tifosi laziali, quella che è considerata "una guerra etnica", regala la sensazione di poter tornare protagonisti: "Lo vinciamo a mani basse"
La tavola rotonda di internet concede spazio a visioni contrapposte di una partita che non sarà mai come tutte le altre: "Primo non prenderle, il resto è tutto in più. Zero proclami e tanta umiltà". È il pensiero di chi accompagna con la cautela il viaggio di avvicinamento verso la stracittadina, ma mai come in questa stagione c'è chi ritrova nel dna la sicurezza di una grande giornata: "Ma che state dicendo! Primo non prenderle? Lo volete capire che questo derby lo vinciamo a mani basse?".
La standing ovation virtuale denota tutte le certezze che il lavoro di Inzaghi ha instillato nel cuore dei supporters biancocelesti: "Siamo superiori, nella tecnica e nella tattica". Non c'è limite all'orizzonte della fiducia, verso l'infinito e oltre ecco rinascere la voglia di tornare protagonisti nella stracittadina. "Questi non vincono nemmeno con i soliti rigori. Facciamoli piangere!".
"Uniti si vince". Non c'è Lotito che tenga, per un pomeriggio è lecito dimenticare ogni ostacolo tra cuore e squadra in un momento magico: "Tutti allo stadio",le nebbie della contestazione si diradano di fronte alla possibilità del colpaccio, quando tutto va bene è più facile sentirsi parte integrante di un sogno.
Sbirciando tra le maglie giallorosse, è impossibile non tirare un sospiro di sollievo per l'assenza di Mohamed Salah: "Era l'unico che mi preoccupava veramente. Negli ultimi tempi non la stava strusciando e per questo sarebbe stato un pericolo. Avrebbe ripreso a segnare proprio contro di noi". Evitato l'egiziano, c'è anche chi propone una lettura alternativa all'infortunio: "Ma non capite che è tutto calcolato?", a chi chiede lumi la risposta arriva senza mezze misure. "In questo modo fanno giocare il pupazzo (Totti ndr) senza che abbia troppe pressioni addosso. Sono settimane che sta facendo una preparazione mirata per il derby".
Tra i tanti punti fermi, uno in particolare è diventato una sorta di dogma: "Non rinuncerei al nostro tridente per niente al mondo. Con quella difesa che ha la Roma poi...", il modulo di Inzaghi non deve prescindere dalla presenza di Keita, Felipe Anderson e Immobile, ma è guardando dalle parti di Trigoria che si preannunciano sorprese. Alcune anche auspicabili, secondo le valutazioni biancocelesti: "Ho letto che senza Salah cambieranno modulo. Spero davvero con tutto il cuore che Spalletti scelga la difesa a 3. Sarebbe il suicidio perfetto".
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