Tre vittorie consecutive - come non accadeva da undici mesi - , miglior attacco della Serie A con 20 gol in 8 match, ma anche una difesa ancora da registrare, visto che solo a Frosinone gli uomini di Garcia sono rimasti illesi dal fuoco nemico. Numeri su numeri, ai quali si aggiungono quelli racchiusi da due giocatori fondamentali in questa fase di stagione: Daniele De Rossi e Miralem Pjanic.
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La Roma si gode De Rossi e Pjanic, aspettando il miglior Dzeko. Voeller: “Mi dispiace, devo battervi”
Il centrocampista di Ostia e quello bosniaco racchiudono buona parte del perché la squadra si è ripresa le parti nobili della classifica. Nel frattempo, il mister aspetta che il centravanti torni al top perché la Roma è attesa da un ciclo...
DE ROSSI E PJANIC, NUMERI DA CAPOGIRO Capitan Futuro, sempre più Presente visto l'utilizzo centellinato di Totti (attualmente anche infortunato), ieri ha timbrato il 500° cartellino nella sua carriera romanista, segnando anche il 52° gol grazie alla precisione del fantasista bosniaco. Abile, pochi minuti prima, a indirizzare un calcio di punizione nell'angolo giusto alle spalle di Skorupski, non impeccabile per l'occasione. Decimo gol su calcio piazzato da quando è a Roma, settimo negli ultimi tre anni, quarto in stagione. Vista la tendenza e le prestazioni sempre abbondantemente sopra la sufficienza, la prospettiva che il numero 15 batta il record personale di reti (6) è molto realistica.
DZEKO, ABBIAMO BISOGNO DI TE Quella della Roma è una vera e propria cooperativa del gol: sono in 12 ad aver esultato dall'inizio della stagione. Significa che il gioco c'è, la Roma attacca molto e non ha un unico punto di riferimento in avanti. Singolare, a pensarci bene: s'è tanto atteso il bomber, il "lungagnone" che calamitasse su di sé lanci e cross, così quando a Fiumicino si è presentato Edin Dzeko, dolce ricordo dei tifosi di Wolfsburg e Manchester City, tutti hanno pensato che fosse di nuovo il 2000, quando Batistuta approdò a Roma e riempì l'Olimpico. Per ora, invece, i numeri - sempre questi, maledetti - dicono tutt'altro. Ci si mettono anche le condizioni fisiche.
Rudi Garcia, infatti, aspetta che il numero 9 giallorosso recuperi dalla lesione al collaterale del ginocchio destro rimediata contro il Carpi, infortunio che gli ha impedito di scendere in campo anche nel doppio scontro con Galles e Cipro che ha regalato alla sua Bosnia Erzegovina i playoff per Euro 2016. Se la vedranno con l'accanita Irlanda, ma adesso c'è altro a cui pensare: martedì sera si vola a Leverkusen, nella già fredda e piovosa Germania. Il terzo turno di Champions League è già decisivo, grazie alla brutta figura di Borisov: vincere o vincere. Poche alternative per De Rossi & Co., per questo ieri Garcia ha detto che "Edin sarà importante per noi da martedì in poi, giocando titolare o partendo dalla panchina". E non è un caso, questa specifica. Con quello di stamattina, Dzeko ha fatto tre allenamenti in gruppo, il primo "così e così" (cit. Rudi Garcia), gli altri due un po' meglio. Che sia titolare nella difficile trasferta tedesca non è affatto scontato.
VOELLER, CUORE A META' Alla "Bayer Arena", stadio piccolo ma bello e caldo, seduto in tribuna ci sarà ovviamente Rudi Voeller. Cinque stagioni in giallorosso, una Coppa Italia e una finale di Coppa Uefa, gol al derby e tante emozioni. "Mi sento mezzo romano", dice a Roma Tv in una bella intervista di oggi. Però l'amore per il Colosseo e per la pajata martedì verrà messo da parte: "Dobbiamo superare il turno, per noi è importantissimo. Spero i tifosi giallorossi mi perdoneranno. Per lo scudetto, però, tifo Roma. Quest'anno sono forti". Sì, però anche James Pallotta, Mauro Baldissoni e l'uomo-mercato Walter Sabatini ("ci sentiamo spesso, gli ho parlato bene di Ruediger, lo volevamo anche noi") hanno bisogno dei soldi della più importante e suggestiva competizione europea per club. Quindi scusa Rudi, "vola tedesco vola" per un po' di tempo non varrà più.
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