Aleksander Kolarov torna a parlare in vista del match contro il Torino di sabato che riapre il campionato dopo la sosta invernale. Queste le parole del terzino giallorosso al Match Preview:
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Kolarov: “I nuovi sono più responsabili. Ora siamo consapevoli della nostra forza”
Le parole del terzino giallorosso: "Il nostro compito è fare un girone di ritorno migliore di quello di andata e vincere le gare contro le nostre dirette concorrenti. Così arriveremo al nostro obiettivo"
Inizia il girone di ritorno e la Roma deve ripartire da come ha concluso il 2018.
“Sì, è vero nelle ultime due partite abbiamo fatto quello che dovevamo fare. La classifica è molto migliorata rispetto ad mese fa, a prima di Natale. Dobbiamo proseguire e vincere le gare che vanno vinte, intendo le gare alla nostra portata. Il nostro compito è fare un girone di ritorno migliore di quello di andata e vincere le gare contro le nostre dirette concorrenti. Così arriveremo al nostro obiettivo”.
Cosa vi ha permesso di uscire dal periodo buio che avete vissuto tra novembre e dicembre?
“Certi periodi così ci possono stare, ci sono anche capitati due o tre infortuni pensanti. Durante l’anno possono capitare periodi così, lo scorso anno è capitato a gennaio, quest’anno un po’ prima. Ma siamo sempre stati consapevoli della nostra forza e non abbiamo mai perso la fiducia. Sin dall’inizio dell’anno sapevamo che ci sarebbe aspettato un campionato difficile perché ci sono tante squadre forti che ora sono davanti a noi, sapevamo potesse arrivare un momento di flessione. Speriamo che ora sia finito, e che potremmo da ora in poi toglierci delle soddisfazioni importanti”.
Quanto conterà, nella seconda parte di stagione, aver recuperato giocatori importanti?
“Molto, visto che per noi ogni giocatore è importante. Erano fuori dei titolari e ora alcuni di loro stanno bene, si allenano e stanno recuperando la forma migliore. Prima contro il Torino e poi l’Atalanta abbiamo bisogno di punti”.
Nel frattempo, i nuovi si sono ambientati e il loro rendimento è cresciuto notevolmente.
“A parte Robin Olsen che è più esperto, il momento che ci è capitato ha permesso a tutti i nuovi arrivati di giocare di più e sentire veramente cosa sia la responsabilità; scendendo in campo tanto hanno acquisito questa consapevolezza. Spero che con i giocatori che erano fuori, più i giovani che sono veramente bravi, possiamo arrivare nei primi quattro posti che era il nostro obiettivo all’inizio dell’anno”.
A proposito di giovani che sono cresciuti nell’ultimo periodo, vede margini di miglioramento ulteriore?
“Da Cengiz la gente ormai si aspetta una giocata in più, è un giocatore straordinario e nessuno pensa più alla sua giovanissima età. Lorenzo Pellegrini si sta imponendo. E poi Luca Pellegrini, non ha giocato tanto ma per me è un calciatore fortissimo in prospettiva. Loro ci devono dare una mano, ma tenendo conto che vanno lasciati crescere bene, sta a noi più anziani di aiutarli a giocare senza pressioni”.
Olsen è arrivato tra lo scetticismo, che impressione le ha fatto in questi primi mesi?
“Lo conoscevo come giocatore, ma non di persona. Ha giocato tanti anni a livello internazionale, è titolare con la Svezia, ha fatto il Mondiale. È un professionista esemplare, non parla tanto, ma in campo si fa sentire. È un ragazzo per bene, un professionista serio, l'uomo che serve a questo club”.
Con la maglia giallorossa ha collezionato in tutto 70 presenze e 7 gol: si sentE uno dei leader di questo gruppo?
“Sinceramente no; quando sono arrivato sono stato accolto molto bene dai ragazzi che erano qui da anni... Daniele, Edin… Io sono quello che sono, dentro lo spogliatoio e in campo. Ho un carattere un po’ strano, ma mi piace giocare e “combattere” con gli altri anche alla mia età per provare a dimostrare quello che sono. Mi sento un giocatore importante nel nostro spogliatoio, quello si”.
E' una squadra che sembra avere al proprio interno le risorse per affrontare al meglio la seconda parte della stagione. Cosa ne pensa?
“Il gruppo c’è, se stiamo tutti in forma, abbiamo le potenzialità per fare bene e stare lassù dove deve stare la Roma. Ed è la cosa più importante…”.
A Parma, la Roma non ha subito gol dopo 12 partite consecutive. Qualcosa è cambiato nello sviluppo difensivo?
“L’anno scorso abbiamo subito meno gol, ma credo che quest’anno segniamo di più; se non prendi gol è meglio però per me va bene vincere 6-2. La squadra gioca in modo molto offensivo, sempre alti, poi ogni tanto ci scappa qualche errore individuale, ma mi piace la nostra mentalità”.
In campionato si riparte dal Torino: che squadra troverete?
“Stanno bene, prima della sosta hanno fatto risultati importanti, poi la sconfitta in Coppa Italia. Speriamo che si siano rilassati un po’ nella sosta e stancati in Coppa Italia, giochiamo in casa e la partita va vinta, in un modo o nell’altro”.
Pensando al Torino ci torna in mente una splendida punizione…
“L'importante è vincere. Se dovessi fare gol sarei contentissimo… insomma se capita ci provo sicuramente”.
Gennaio e febbraio saranno due mesi importanti: il campionato, la Coppa Italia e ritorna la Champions. Obiettivi ancora tutti alla portata?
“A gennaio abbiamo quattro partite, c’è tempo per allenarci bene. Poi quando arriva la Champions e si gioca ogni tre giorni ci sarà poco spazio per lavorare. Prima di tutto dobbiamo fare bene in campionato e poi pensare alla Champions”.
Quali sono i buoni propositi della squadra per il 2019?
“Vedo la squadra carica e ci alleniamo bene e fisicamente stiamo in forma anche perché tutti si sono allenati durante la sosta. Vogliamo fare un bel girone di ritorno”.
(F. Viola)
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