Stephan El Shaarawy ha ritrovato brillantezza, gol e assist nell’ultimo mese. La sua stagione è iniziata in salita. Nelle prime tre di campionato ha collezionato un solo minuto poiché durante l’estate ha saltato una parte di preparazione a causa di un infortunio rimediato in Nazionale agli Europei. Poi si è fermato per un problema al polpaccio. Ma ora ha rimesso la quinta: prima la doppietta nell’ultima di Juric e la fiducia ritrovata con Claudio Ranieri.
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El Shaarawy, sprazzi di vero ‘Faraone’: è la miglior partenza dal 2018
Doppio assist nel match col Lecce e il premio di MVP. Ma ha frenato subito l’entusiasmo: “La strada è ancora lunga”. Difficile dargli torto. È tra i veterani del club ed è un senatore silenzioso. È arrivato nella Capitale nel 2016 e dopo la breve parentesi parentesi in Cina nella stagione 19-20 è ritornato. Ha messo a referto due reti e tre assist quest’anno ed è la sua miglior partenza dal 2018. In quel caso 5 reti e un passaggio vincente nel 2018.
Duttilità e spirito di sacrificio: è indispensabile per Ranieri
—Il contratto di El Shaarawy è in scadenza il 30 giugno 2025. A Roma si trova bene ed è legato ai colori giallorossi. Dentro casa conserva tanti ricordi legati alla squadra: dalla sieda personalizzata con la maglia della vittoria della Conference ad un quadro. È ad un passo dall'entrare nella top 20 per presenze. Altre tre e supera Rodrigo Taddei. Al momento non si registrano contatti per l’eventuale prolungamento, ma è un giocatore duttile e sempre disposto al sacrificio. Tradotto: un calciatore che fa sempre comodo avere in rosa. E non a caso ha sempre trovato spazio con Fonseca, Mourinho e De Rossi. Ama giocare dietro la punta (come sta fecendo con Ranieri) ma ha dimostrato di saper adattarsi anche sulla fascia sia a destra che a sinistra. Utile per tanti moduli: dal 3-5-2 al 3-4-2-1 o 4-3-3.
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