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E’ uno Schick tutto nuovo. Il coach: “Ha raggiunto i suoi limiti, ho dovuto dirgli stop”

Il ceco si è preparato in solitaria per la nuova stagione lavorando su respirazione e potenziamento degli arti inferiori. Michal Bretnar: "Il cuore è a posto, ora sta a lui"

Valerio Salviani

Un anno da dimenticare, dopo la paura di dover smettere e le tante critiche ricevute. Adesso Schick è pronto a ripartire, e nonostante la concorrenza dell'amico Dzeko, proverà a prendersi la Roma. Lo ha già fatto in preparazione, dove con 5 gol è stato il miglior marcatore della squadra, ci proverà anche in campionato. Non un caso i progressi visti, frutto del lavoro fatto prima del ritiro, a casa sua in Repubblica Ceca con il suo nuovo personal trainer Michal Bretenar"Prima di tutto abbiamo lavorato sulla respirazione, uno dei grandi limiti di Patrik" ha raccontato il preparatore a iSport.cz. Per Bretenar, Patrik Schick è stato il primo calciatore. Prima di lui si era dedicato principalmente a pugili e giocatori di hockey. "Mi ha conosciuto tramite un amico in comune, un lottatore di K1 - racconta l'allenatore -. Abbiamo fatto i test iniziali, attivato il corpo per eliminare i danni muscolari e lavorato sul metabolismo allenandoci 3 settimane, anche se sarebbe stato meglio farlo per 2 mesi".

FINO AL LIMITE - Ad aiutare Bretenar la tecnologia delle scatole Moxy (che misurano in tempo reale l'ossigenazione muscolare) e lo Spiro Tiger, che serve ad aumentare le capacità polmonari lavorando sulla respirazione. "Prima di tutto si è trattato di comprendere il lavoro con inspirazioni ed espirazioni, con una fornitura regolare di ossigeno. Abbiamo voluto rafforzare il muscolo cardiaco, aumentare la capacità di usare l'ossigeno nei muscoli e ci siamo anche concentrati sull'aumento della forza degli arti inferiori" ha spiegato l'allenatore. "Grazie alle scatole Moxy, Patrik ha potuto conoscere i suoi limiti - ha continuato - L'obiettivo è portarlo al limite, senza sovraccaricarlo. Lui ha fatto tutto da grande professionista. Se non gli avessi detto stop, avrebbe continuato" ha svelato, raccontando la grande voglia dell'attaccante di recuperare il tempo perso. Il lavoro con Bretenar però non è finito"Mi piacerebbe pianificare una visita a Roma per seguire Patrik nella sua routine quotidiana. Sarebbe una grande esperienza per me. Vediamo nella pausa di settembre". Magari per lavorare sui limiti di Schick"E' debole negli arti inferiori e nella capacità di sfruttare l'ossigeno. Ha un buon muscolo cardiaco, ma il corpo non è in grado di elaborare la quantità di ossigeno che pompa" dice il personal trainer.

PROBLEMI CARDIACI - Il primo discorso tra Bretenar e Schick è stato fatto sull'aritmia cardiaca riscontrata lo scorso anno. Una prerogativa per l'allenatore: "Non sottovaluto queste cose. Il lavoro si basa anche sulla frequenza cardiaca e il lavoro del cuore sotto stress. Cosa penso? A volte alcune persone sotto stress possono mostrare un'aritmia. Lui in 3 settimane non ha mostrato nulla, era tutto regolare. Adesso sta a lui far vedere quanto è forte" ha concluso.