Manca meno di una settimana all'inizio del campionato e la Roma si trova a dover affrontare una situazione che fino a pochi giorni fa sembrava inimmaginabile: Paulo Dybala resterà nella Capitale oppure no? I dubbi che circolano tra i dirigenti giallorossi sono numerosi e spaziano dalle considerazioni economiche a quelle legate alla condizione fisica del giocatore. Nella mente dei dirigenti risuonano probabilmente le parole di Francesco Totti, che a marzo dichiarò: "È un top, ma fa 15 partite l'anno. Fossi un dirigente, una riflessione la farei". Questa riflessione potrebbe ora coinvolgere i Friedkin, che devono ancora completare la rosa con alcuni colpi di mercato e che hanno la necessità di vendere per poter reinvestire. L'eventuale cessione di Dybala, arrivato a parametro zero, porterebbe nelle casse del club una sostanziale plusvalenza, oltre a un alleggerimento del monte ingaggi. Tuttavia, alle preoccupazioni della proprietà si aggiungono quelle dello stesso Dybala, che non ha gradito le scelte del tecnico Daniele De Rossi nelle recenti amichevoli. A parte la partita contro il Tolosa, la Joya è stata raramente schierata titolare, e l'argentino ha percepito che potrebbe partire dalla panchina anche domenica contro il Cagliari. De Rossi è stato chiaro sulla situazione: "Io non lego nessuno a Trigoria, chi vuole andare via è libero di farlo".Dybala aveva la possibilità di andarsene fino al 31 luglio, data di scadenza della sua clausola rescissoria, ma nessuna offerta è stata esercitata. Ora la decisione spetta anche al club, che dovrà valutare se accettare eventuali proposte per l'argentino. Da parte sua, De Rossi è sempre stato cauto sulla possibilità che l'attaccante restasse a Roma, come dimostrano le sue dichiarazioni del 27 maggio: "Nel calcio si fanno dei progetti che poi vengono scombussolati dalle decisioni del calciatore o del procuratore. Dire oggi 'questo rimane' è un boomerang. Dobbiamo essere bravi anche dal punto di vista della comunicazione".
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Dybala, rebus futuro: dalle parole di Totti e De Rossi all’offerta araba
La posizione di Dybala
—Paulo Dybala ha ricevuto una sostanziosa offerta dall'Arabia Saudita, con un ingaggio proposto di 20 milioni di euro all'anno, il triplo rispetto a quanto guadagna attualmente alla Roma. Tuttavia, l'attaccante argentino ha deciso di rifiutare nuovamente la proposta degli arabi. La "Joya" sembra essere determinata a rimanere nella Capitale, oppure, se dovesse lasciare la Roma, preferirebbe continuare a giocare in un campionato di alto livello per mantenere vive le sue possibilità di riconquistare un posto nella nazionale argentina, l'Albiceleste, da cui è stato escluso recentemente. La decisione di Dybala di declinare un'offerta così allettante dimostra il suo desiderio di competere al massimo livello e il suo attaccamento al progetto giallorosso, nonostante le recenti incertezze sul suo futuro. La situazione resta comunque delicata, con la Roma che dovrà considerare attentamente tutte le opzioni disponibili.
La posizione della Roma
—La Roma è ben consapevole dell'importanza di Paulo Dybala per la squadra, avendo sperimentato in prima persona la differenza tra una Roma con e senza il fuoriclasse argentino. Perderlo ora rappresenterebbe un danno enorme, sia dal punto di vista tecnico che strategico. Tuttavia, per evitare sorprese, il club sta già prendendo delle precauzioni, sondando il terreno per un possibile sostituto.Questa precauzione è motivata dalla necessità di pianificare il futuro, considerando che il contratto della "Joya" scadrà il 30 giugno 2025. Inoltre, è presente un'opzione che prevede il rinnovo automatico del contratto per un ulteriore anno al raggiungimento del 50% delle presenze nelle partite ufficiali. Sebbene questa clausola possa cambiare le carte in gioco, la Roma sta comunque anticipando i tempi e lavorando per prepararsi a un eventuale addio della Joya, assicurandosi di avere delle alternative pronte nel caso in cui la situazione dovesse evolversi.
Federico Roscioli
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