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De Sanctis: “La Roma crede nel senso d’appartenenza. Sarri? Se piace a Pallotta…”

LaPresse

Le parole del team manager: "Rimanere sempre fedeli alla stessa squadra non è facile"

Redazione

Dopo il discusso addio di Daniele De Rossi, e le parole di James Pallotta, arriva le considerazioni di uno degli addetti ai lavori di Trigoria. Ecco le parole del team manager Morgan De Sanctis, a margine dell'evento per la consegna del premio “Inside the sport”, che si è tenuto a Napoli.

“De Rossi e Totti sono due esempi di come si possa essere bandiere del calcio. Lo hanno fatto, in una squadra importante come la Roma, che crede tantissimo nel proprio senso di appartenenza. Rimanere fedeli alla maglia per tutta la carriera? Non è semplice, anche perché si muovono tanti interessi e i giocatori si spostano in continuazione. Però fondamentalmente io penserei di più al concetto che il calciatore è in ogni caso un professionista indipendentemente da quante squadre cambia, l’aspetto fondamentale è che si comporti bene, faccio il professionista fino in fondo e che le società mettano in condizione i giocatori di poter giocare bene”.

Lavorare con Maurizio Sarri come allenatore della Roma?

Prenderò atto, quando la società avrà scelto l’allenatore, del tipo di allenatore che sarà e mi metterò a disposizione con il mio ufficio e le persone che vi lavorano per fare in modo che l’allenatore lavori nelle migliori condizioni. Non c’entra niente un gradimento da parte mia deve interessare a Pallotta, al direttore sportivo, alla società.