(di Mirko Porcari) - Pensieri. Ricordi. E un tocco di classe. Una settimana anonima colorata da uno sguardo verso tempi andati.
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Danilo e la classe di Falcao
(di Mirko Porcari) – Pensieri. Ricordi. E un tocco di classe. Una settimana anonima colorata da uno sguardo verso tempi andati.
“Doppietta di Falcao e Lazio con un piede fuori dall’Europa”. Un tuffo nell’amarcord che Danilo non aveva esitato a fare. Il nome, da brividi, destinato a regalare sensazioni fantastiche ai tifosi della Roma: il “divino” del 2012 non indossava la casacca giallorossa ma le strisce rosse e bianche dell’Atletico Madrid, per una sera la seconda squadra nel cuore palpitante di un innamorato degli anni Ottanta.
I due gol contro i biancocelesti avevano acceso la mattinata svogliata del solito bar: “A Danì, che ne dici?”. Tra le mani le prime pagine dei maggiori quotidiani, il dito a battere sul nome dorato del mattatore di Europa League: gli amici di Danilo conoscevano bene la sua venerazione nei confronti del brasiliano, una passione nata tra figurine e banchi di scuola.
“E che ve devo dì? Questo m’ha fatto tornà bambino…”. Aveva preso possesso del giornale, sventolando una foto a mezza pagina dell’eroe colombiano, immaginando solo per un attimo la frustrazione provata dai tifosi della Lazio. “Pè loro deve esse davvero difficile…”. Doppia amarezza, una nottata oscura sia per il risultato che per il marcatore, qualcosa di impagabile per chi credeva nelle congiunture quantomeno singolari di un fato, almeno per una volta, vestito con la sciarpa giallorossa.
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